Cagliari, maxi sequestro al Porto Canale: oltre 2.000 giocattoli contraffatti intercettati in arrivo dal Marocco

DiRedazione

08/05/2025

Operazione congiunta Dogane-Guardia di Finanza: individuato carico illecito diretto in Tunisia

CAGLIARI – Oltre duemila giocattoli contraffatti sono stati sequestrati presso il terminal MITO del Porto Canale di Cagliari. Il blitz è scattato nei giorni scorsi grazie all’intervento congiunto dei funzionari dell’Ufficio delle Dogane e dei militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale, nell’ambito di un controllo doganale mirato alle merci in transhipment.

Il carico, proveniente dal porto di Tangeri in Marocco e destinato alla Tunisia, viaggiava a bordo di una nave portacontainer. All’interno del container, le autorità hanno rinvenuto una vasta gamma di giocattoli riportanti marchi noti, risultati però contraffatti e privi dei requisiti di sicurezza previsti dalla normativa europea.

Gli accertamenti eseguiti con il supporto dei periti delle aziende titolari dei diritti hanno confermato l’assenza di autorizzazioni alla riproduzione, evidenziando violazioni gravi alla normativa sulla proprietà intellettuale. I prodotti sequestrati, molto popolari tra i più piccoli, avrebbero potuto rappresentare un rischio concreto per la salute e la sicurezza dei bambini.

L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di contrasto alla contraffazione condotte quotidianamente dall’Agenzia delle Dogane in collaborazione con la Guardia di Finanza, con l’obiettivo di tutelare il mercato legale e la sicurezza dei consumatori. “Il fenomeno della contraffazione – sottolineano le autorità – danneggia le imprese, alimenta l’economia illegale e mette a repentaglio la salute pubblica, soprattutto quando coinvolge prodotti destinati ai minori”.

Sul piano operativo, è stato rafforzato il coordinamento tra Dogane e Fiamme Gialle, anche grazie a un protocollo d’intesa che consente la condivisione delle immagini scanner e l’accesso coordinato ai dati nei punti doganali.

L’indagine ora prosegue per risalire all’intera filiera del traffico illecito, che potrebbe essere riconducibile a organizzazioni criminali attive nella produzione e distribuzione di prodotti contraffatti

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