Si è tenuta nei giorni scorsi, al Museo del Sughero di Calangianus, la presentazione del libro “La figlia grande” di Paola Gala, pubblicato da Carlo Delfino editore. Un evento sentito e partecipato, arricchito dalla voce narrante di Cristina Oggiano e dalle musiche evocative del maestro Alessandro Sammatrice, che hanno accompagnato il pubblico in un viaggio sensoriale tra parole, suoni e memorie.
“La figlia grande” non è solo un libro di ricordi personali, ma un vero affresco corale di un’epoca, capace di rendere universali le emozioni dell’autrice e di toccare corde profonde in chiunque custodisca con amore le proprie radici. Paola Gala racconta con delicatezza e forza la Sardegna degli anni ’60 e ’70, vista con gli occhi innocenti e curiosi di una bambina. Le sue parole riportano in vita atmosfere autentiche, il profumo del pane carasau appena sfornato, i colori dei costumi tradizionali, i canti popolari, la semplicità delle relazioni di un tempo.
Uno dei momenti più suggestivi del libro è il racconto del viaggio sulla corriera da Nuoro a Olbia, una vera e propria esperienza iniziatica attraverso i paesi del cuore della Sardegna – La Caletta, Posada, San Teodoro – fino all’arrivo al bar Brigaglia di Olbia, punto d’incontro e crocevia di umanità, storie e sguardi.