Uccise il padre con una mazza da baseball: sentenza attesa in autunno

DiRedazione

15/04/2025

Il 28enne di Arzachena sarà sottoposto a perizia psichiatrica su incarico della Corte d’Assise di Sassari

Sarà l’esito della perizia psichiatrica a chiarire se Michele Fresi, il 28enne di Arzachena che la notte tra il 27 e il 28 dicembre 2023 uccise il padre Giovanni colpendolo ripetutamente con una mazza da baseball, fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti.

La Corte d’Assise di Sassari, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, con a latere Valentina Nuvoli, ha affidato questa mattina l’incarico allo psichiatra Paolo Milia.

L’esito dell’accertamento sarà fondamentale nel processo che vede il giovane accusato di omicidio aggravato dal vincolo di parentela, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

Il calendario delle udienze è già stato fissato: le arringhe del pubblico ministero Claudia Manconi, degli avvocati di parte civile Giampaolo Murrighile, Jacopo Merlini e Massimo Schirò, e del difensore Pierfranco Tirotto sono in programma il 16 e il 23 settembre. La sentenza è attesa in autunno.

I fatti risalgono alla notte del 27 dicembre scorso: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane, sotto l’effetto di un mix di droghe — anfetamine, cocaina, alcol e acidi — avrebbe prima aggredito un’amica nella sua abitazione, stordendola a colpi di mazza da baseball, e poi sarebbe uscito in strada seminando il panico.

Il padre, un orafo di 58 anni, lo aveva raggiunto per cercare di calmarlo e riportarlo a casa, ma è stato colpito violentemente alla testa dal figlio, morendo poco dopo.

Nella sua fuga, Fresi si era scagliato anche contro due carabinieri, ferendone gravemente uno e causandogli la perdita di un occhio, prima di essere bloccato e arrestato.

Davanti ai giudici, l’imputato ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto accaduto, sostenendo di aver assunto dieci francobolli di Lsd e di aver fatto uso di cocaina per tentare di riprendersi dopo un malore.

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