Arte, creatività, impegno sociale e volontà di condivisione gioiosa come antidoto consapevole a un mondo sempre più chiuso e angosciato. Sono i valori che ispirano ancora una volta il Premio internazionale per le arti performative “S’Empatia”, giunto alla terza edizione, ideato, curato e organizzato dall’associazione culturale S’ALA. Il premio, nato per trasmettere alle nuove generazioni l’eredità culturale e umana dell’imprenditore sassarese Carlo Solinas, appassionato promotore delle arti e generoso mecenate, sarà assegnato sabato 12 aprile (h. 20:00) durante una serata-aperitivo aperta a tutti e a tutte nella sede di S’Ala – Spazio per Artist*, in via Asproni, 17, a una singola persona o a un progetto che abbiano dimostrato di saper coniugare doti artistiche e qualità umane, in particolare l’empatia che dà il titolo al premio.

«Nelle ultime settimane l’amministrazione Trump ha calcato la mano, mettendo sotto attacco i diritti civili negli Stati Uniti e agendo nello specifico sulla rimozione di comunicazioni legate ai diritti fondamentali, all’immigrazione e all’ambiente» spiega Margherita Elliot, co-direttrice artistica di S’ALA. «La censura legata alle questioni di genere è particolarmente feroce. Ma non succede solo in America. Per restare in Italia, basta pensare alla circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito che intimidisce le scuole italiane sull’utilizzo della schwa e dell’asterisco, negando di fatto il diritto a un linguaggio inclusivo. In questa edizione di “S’Empatia” vogliamo partire da qui: riprendiamoci il diritto alle parole e a un pensiero inclusivo, non discriminante».
La serata della premiazione (il vincitore/vincitrice riceverà un assegno da 1.500 euro, con cui potrà realizzare un nuovo progetto artistico o completarne uno già in corso) non è l’unico evento della terza edizione del premio organizzato da S’Ala. In programma ci sono anche tre giornate in compagnia di Aris Papadopoulos e Martha Pasakopoulou, un brillante duo internazionale di danzatrici, performer e coreografe greche con base ad Atene, che – in sintonia con i valori promossi dal premio – esplorano i temi dell’amicizia e della relazione, attraverso la fusione di danza, performance, testo e idee concettuali.
Martedì 8 e mercoledì 9 aprile Papadopoulos e Pasakopoulou conducono un laboratorio creativo di danza contemporanea (Spazio S’Ala, h. 18:00-20.00), che avrà come esito finale una restituzione aperta al pubblico (il 9 aprile, dalle h. 20:00). Giovedì 10 portano, invece, sempre a S’Ala (h.20:30), lo spettacolo “ALL THAT MATTER”, in cui, attingendo ai ricordi e alle esperienze della loro relazione umana e artistica, mettono in scena la propria personale interpretazione del concetto di amicizia.