Futuro meno incerto per i 26 operatori socio sanitari esclusi dalle stabilizzazioni dell’Asl di Cagliari. Dopo 26 giorni di presidio permanente sotto il Consiglio regionale – durante i quali alcuni hanno anche iniziato uno sciopero della fame e della sete – questa mattina è arrivata una prima risposta concreta: le Commissioni Sanità e Lavoro, riunite in seduta congiunta, hanno approvato all’unanimità una risoluzione che impegna la Regione a rivedere le proprie posizioni.
Il documento, presentato dalle presidenti Carla Fundoni e Camilla Soru (entrambe PD), è rivolto agli assessori alla Sanità Armando Bartolazzi e al Lavoro Desirè Manca. La risoluzione stabilisce che, per le future assunzioni nelle aziende sanitarie locali, si dovrà dare priorità allo scorrimento delle graduatorie esistenti, nel rispetto della normativa vigente, e che sarà effettuata una ricognizione per individuare chi abbia maturato i requisiti per la stabilizzazione, anche se attualmente non più in servizio.
Entro 15 giorni dovranno essere modificati gli indirizzi operativi alle Asl per applicare queste indicazioni, e in 30 giorni gli assessorati dovranno completare la ricognizione del personale potenzialmente stabilizzabile, prevedendo gli adeguamenti del piano triennale del fabbisogno.
«Oggi abbiamo ripristinato un diritto acquisito per legge», ha commentato con soddisfazione Carla Fundoni.
Soddisfatti anche gli operatori sanitari in protesta e il loro portavoce, Gianfranco Angioni: «Ringraziamo le presidenti Fundoni e Soru. Ora vigileremo affinché quanto deciso venga attuato il prima possibile. Dopo 26 giorni, lasciamo il presidio, ma non abbassiamo la guardia».