Sanità in crisi: manifestazione a Sassari il 27 marzo

DiRedazione

22/03/2025

Le segreterie territoriali di CGIL, CISL e UIL hanno indetto una manifestazione cittadina sulla sanità che si terrà a Sassari il prossimo 27 marzo. L’iniziativa, organizzata unitariamente dalle tre sigle sindacali, vedrà la partecipazione di lavoratori, sindacalisti delle categorie più coinvolte (Funzioni Pubbliche, Edilizia, Servizi, Pensionati), associazioni e cittadini. L’obiettivo è porre al centro dell’attenzione le gravi criticità del sistema sanitario del nord Sardegna.

Il corteo partirà alle 9:30 da Palazzo Clemente, sede dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, e proseguirà verso il cantiere del nuovo ospedale Materno-Infantile, per poi concludersi intorno alle 13:00 davanti all’ingresso del Pronto Soccorso cittadino. In ognuna delle tre tappe sono previsti interventi dei responsabili confederali e delle categorie sindacali, per esporre problematiche e proposte concrete.

Le problematiche al centro della protesta

La mobilitazione nasce dalla crescente insoddisfazione per la gestione della sanità territoriale, aggravata da una riforma regionale che, secondo i sindacati, non ha risolto le criticità ma anzi le ha amplificate. Tra i principali problemi denunciati:

  • Liste d’attesa interminabili, con pazienti costretti ad aspettare mesi per visite specialistiche e interventi chirurgici.
  • Carenza di personale sanitario, tra medici, infermieri e operatori sociosanitari, con turni massacranti e stipendi non adeguati alla responsabilità e alla fatica del lavoro.
  • Ospedali inadeguati e sovraffollati, come l’Ospedale Civile di Alghero, l’Ospedale “Segni” di Ozieri e l’Hospice di Ploaghe, ancora non operativo.
  • Sovraffollamento nei Pronto Soccorso, come quello di Sassari, dove i pazienti sono costretti ad attese estenuanti.
  • Blocco del turnover e precariato diffuso, che compromettono la continuità assistenziale e la qualità dei servizi.
  • Tagli e mancati investimenti nella sanità pubblica, con risorse insufficienti per garantire cure adeguate a tutti i cittadini.
  • Problemi legati alla riforma gestionale, con un modello accentrato che ricalca l’impostazione dell’ex ATS, ora ARES, considerato inadeguato alle reali esigenze del territorio.

Le richieste dei sindacati

CGIL, CISL e UIL chiedono un cambio di rotta nella gestione della sanità, puntando su:

  • Assunzioni stabili per garantire continuità assistenziale.
  • Investimenti concreti per ammodernare le strutture ospedaliere e ridurre il sovraffollamento.
  • Riforma partecipata e decentrata, con maggiore coinvolgimento delle comunità locali e delle organizzazioni sindacali.

La manifestazione – secondo le sigle sindacali – vuole confermare l’urgenza di un intervento immediato per risolvere la crisi sanitaria che colpisce il nord Sardegna e non solo. I sindacati annunciano inoltre che, se le istanze non verranno accolte, sarà indetta una giornata di sciopero generale intorno ai primi di maggio.

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