Un’occasione unica per riflettere sulla memoria storica e sulla giustizia: lunedì 31 marzo, alle ore 10:00, il Museo archeologico di Olbia ospiterà il procuratore generale militare Marco De Paolis, protagonista di una vicenda di straordinario coraggio e senso del dovere.
L’incontro, rivolto agli studenti delle quinte classi degli istituti superiori e dei licei della città, sarà l’occasione per ascoltare la storia di De Paolis, il magistrato che ha riportato alla luce i fascicoli dei processi contro i nazifascisti, responsabili degli eccidi italiani durante la Seconda Guerra Mondiale.
La vicenda risale al momento in cui il procuratore ha scoperto quello che è stato definito l’“Armadio della vergogna”: una stanza dimenticata, con un armadio chiuso a chiave e rivolto verso il muro, al cui interno erano custoditi centinaia di fascicoli polverosi. Quei documenti contenevano nomi, testimonianze, mappe e interrogatori relativi ai crimini nazifascisti compiuti in Italia tra il 1943 e il 1945.
Grazie al coraggio di De Paolis, che ha deciso di forzare il lucchetto e sfogliare quei fogli ingialliti, si è avviata una lunga serie di investigazioni e processi per dare giustizia alle vittime e ai loro discendenti. Una scelta che ha comportato sacrifici personali e rischi, ma che ha segnato profondamente la storia della giustizia italiana.
Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha espresso gratitudine per la presenza del procuratore: «Siamo onorati di accogliere il dottor De Paolis nella nostra città. La sua testimonianza ha un valore inestimabile, perché rappresenta il coraggio di chi ha saputo far luce sui crimini di guerra e sulle stragi compiute in Italia durante il secondo conflitto mondiale. Riaprendo l’Armadio della vergogna, il procuratore ha consentito di dare giustizia alle vittime e alle loro famiglie. La memoria di quei fatti è un dovere morale per noi adulti e un’eredità preziosa da trasmettere ai giovani».
