“Dimettiti tu che “non” mi dimetto anch’io”: così a Luras la politica diventa incertezza

DiRedazione

20/03/2025

A Luras la politica si è trasformata in una sorta di tragicommedia, con dimissioni che vanno, accordi che saltano e consiglieri comunali che prima si accordano, poi ci ripensano e infine restano tutti (o quasi) al proprio posto. Una scena degna di una commedia dell’arte, se non fosse che si tratta invece della realtà politica di un piccolo comune gallurese, dove ormai il futuro della legislatura è diventato più incerto del meteo primaverile.

Riassumendo le puntate precedenti: tutto inizia con le dimissioni protocollate – quindi irrevocabili – di tre consiglieri della maggioranza (Pirisinu, Loriga e Musselli – per approfondire si guardi qui oppure qui ). Da quel momento, nel palazzo comunale inizia a diffondersi un’aria frenetica di trattative, con la consigliera Tamponi che inizialmente cambia squadra passando al gruppo misto, salvo poi decidere anch’essa di dimettersi insieme a vice sindaco e altri consiglieri di maggioranza (maggioranza che passa da 8 a 2 membri), sembrerebbe dopo aver trovato un’intesa con la minoranza. A Luras la minoranza è formata da due gruppi da due persone ciascuno.

Fin qui, potrebbe sembrare lineare.
E invece no.
Perché secondo indiscrezioni, a quel punto tra maggioranza e opposizione si avviano una serie di incontri finali per pianificare strategicamente delle dimissioni “coordinate e contestuali” che avrebbero garantito, ai sensi di legge, la fine anticipata della consiliatura e, addirittura, le votazioni già a Giugno. Insomma, un piccolo capolavoro tattico.

Ma, come nelle migliori commedie, proprio quando tutto sembrava pronto per il gran finale, due consiglieri di opposizione decidono che dimettersi insieme alla maggioranza forse non è poi così divertente, facendo improvvisamente saltare l’accordo – dopo però che alcuni si son già dimessi. Così anche il secondo gruppo, trovandosi solo, fa dietrofront e decide di restare. E il risultato? Si dimette solo la maggioranza. L’amministrazione resta in piedi, ma in equilibrio più precario di un tavolino con tre gambe.

Ora, a complicare le cose intervengono anche questioni burocratiche e istituzionali: la surroga dei consiglieri dimissionari, infatti, è obbligatoria e dovrà passare, a questo punto, attraverso il vaglio dell’assessorato regionale competente. E chissà che nel frattempo il Prefetto non debba intervenire direttamente per richiamare all’ordine qualche consigliere poco convinto.

Insomma, l’unica certezza sembra essere che nessuno sa davvero come finirà. Nel frattempo, i cittadini assistono un po’ increduli a questo spettacolo dove dimissioni e ripensamenti sembrano ormai più frequenti delle riunioni di consiglio. E mentre la politica resta nel caos, qualcuno a Luras sorride pensando che, tutto sommato, la politica locale non annoia mai.

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