Doveva tenersi oggi, in seconda convocazione, il Consiglio Comunale di Luras, chiamato a prendere atto della surroga di due dei sei consiglieri dimissionari della maggioranza. Tuttavia, la seduta si è aperta con un dato politico evidente: il sindaco Mauro Azzena, che fino a pochi giorni fa contava su otto consiglieri di maggioranza, si ritrova oggi con appena due presenze tra i consiglieri, per un totale di tre membri egli compreso.
La situazione è delicata e giuridicamente complessa. Va subito evidenziato che se l’opposizione si fosse dimessa in blocco, insieme agli ex della maggioranza, il Consiglio sarebbe decaduto e si sarebbe aperta la strada al commissariamento e, secondo alcuni, per una manciata di ore direttamente del voto a Giugno. Ma il gruppo di minoranza ha scelto sino ad oggi di non farlo, lasciando di fatto in piedi l’organo consiliare, venendo quindi a generarsi un’impasse politica senza precedenti.
Infatti sulla carta il Consiglio potrebbe ancora procedere con la presa d’atto della surroga, un passaggio obbligatorio per legge. Tuttavia, l’assenza dell’opposizione sia in prima che in seconda convocazione solleva interrogativi: l’assenza reiterata può impedire la surroga e sarà dunque necessario un intervento esterno?
Ora la questione dovrebbe passare nelle mani del Prefetto, che potrebbe “invitare” i consiglieri di opposizione a presentarsi in aula per garantire il rispetto dell’obbligo normativo, e successivamente rimandare la palla alla Regione Sardegna. Tuttavia, anche in caso di perfezionamento della surroga, la maggioranza rimarrebbe incompleta: i nuovi ingressi sarebbero solo due, mentre i dimissionari sono sei, considerato che sono finite le persone “sotto riga”. Questo lascerebbe il sindaco con una maggioranza fragile: quattro consiglieri più se medesimo, a fronte di un’opposizione di quattro membri.
In questo scenario surreale, paradossalmente è proprio l’opposizione a mantenere in vita l’amministrazione comunale.

E lo sa bene il sindaco Azzena che ha lanciato quindi un appello diretto ai consiglieri di minoranza:
“In queste ore non si sta decidendo il mio futuro, ma quello di Luras. In ballo non c’è la mia poltrona, ma lo sviluppo del paese. Il nostro comune ha ricevuto numerosi finanziamenti per progetti strategici che, se non portati avanti, rischiano di essere persi. Un commissariamento prefettizio significherebbe mandare tutto in fumo. Chiedo a tutti i consiglieri di pensare al bene di Luras. Sono aperto a un dialogo costruttivo con chiunque abbia a cuore il futuro del nostro paese.”
Gli attriti non sembrerebbero fermarsi solo al livello politico; il sindaco ha infatti dichiarato che stamattina sono stati trovati, nelle campagne di Luras, dei cartelli con minacce dirette a lui e a una vigilessa del comune. Su questo episodio indagano i carabinieri.