“Rivelati, per favore! Rivelandoti ci aiuterai a credere che nonostante le vie storte, c’è sempre la possibilità di recuperare quelle diritte”. È l’appello accorato lanciato oggi dal Vescovo di Nuoro, Mons. Antonello Mura, durante i funerali di Marco Mameli, il giovane ucciso con una coltellata a Bari Sardo durante i festeggiamenti di Carnevale.
Una chiesa gremita, quella di San Giovanni Battista a Ilbono, dove l’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia di Marco, ai genitori Simona e Andrea, alla sorella Laura, tra il silenzio rotto solo dalle campane a lutto e da lacrime di dolore.
Mons. Mura ha voluto rivolgersi direttamente a chi ha tolto la vita a Marco, invitando a farsi avanti e a spezzare il silenzio: “Solo chi si fa riconoscere si potrà anche aiutare – ha detto – perché solo così il lupo potrà scoprire l’amabilità dell’agnello”.
Il Vescovo non ha nascosto l’amarezza per una violenza che ha trasformato una festa in tragedia. “Droga, alcol, armi e coltelli non creano futuro, né danno futuro. I violenti, di qualsiasi tipo, ricordiamolo, sono sempre e comunque figli di questa terra. E ci dovrebbe interessare aiutarli e recuperarli. Perché anche il lupo può dimorare con l’agnello, se impara a cambiare e a convertirsi”.
Un messaggio di dolore e di speranza, che ha toccato profondamente i presenti. “Caro Marco – ha concluso il Vescovo – non riusciamo ad immaginarti lontano dall’amore di Dio che ti ha creato e che ora, siamo certi, non ti verrà smentito ma sarà dono eterno”.
Parole che hanno scosso la comunità, chiamata a non abbandonarsi alla rassegnazione, ma a coltivare “germogli di bene e di pace”, perché sia la vita, e non la violenza, a prevalere.
