La Fondazione Maria Carta presenta un progetto di valorizzazione linguistica: “Limbas”.

DiRedazione

12/03/2025

Due filmati in lingua sarda e nelle altre lingue parlate in Sardegna, con protagonisti d’eccezione del mondo della musica, della cultura e, soprattutto, i bambini, simbolo del futuro dell’Isola. È il cuore del progetto “Limbas”, promosso dalla Fondazione Maria Carta per valorizzare e tutelare il ricco patrimonio linguistico della regione.

La campagna di sensibilizzazione mette in risalto, con pari dignità, le due principali varianti del sardo, il logudorese e il campidanese, senza dimenticare le lingue alloglotte: gallurese, sassarese, tabarchino e algherese-catalano. L’obiettivo è promuovere la libertà di esprimersi e scrivere nella lingua tramandata dagli avi, preservando l’identità culturale di ciascuna comunità.

Nel primo filmato, si alternano volti noti della musica e della cultura sarda come Gigi Camedda, Maria Giovanna Cherchi, Gino Marielli, Salvatore Maltana, l’attore comico Alessandro Pili e lo chef Luigi Pomata. Il secondo video ha come protagonisti i bambini Agnese, Alice, Tobia, Diego, Martina e Samuel, che rappresentano con naturalezza le diverse varianti linguistiche dell’Isola. Il video si conclude con la voce di Maria Carta, a sottolineare l’importanza delle radici culturali: “Se non riesci a parlare e a pensare con la tua stessa lingua, non sei niente”, ricordava l’artista.

“Le lingue sono un patrimonio da preservare e in Sardegna rappresentano una ricchezza culturale a cui non dobbiamo rinunciare”, ha commentato Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta. “Conoscere le lingue della propria terra significa immergersi in un patrimonio millenario, ricco di storia e tradizioni. La loro conservazione è fondamentale per custodire la memoria del passato e trasmetterla alle nuove generazioni, come hanno fatto i nostri poeti, i nostri artisti, tra cui la stessa Maria Carta. Questo è lo scopo del progetto: valorizzare la nostra lingua, spesso messa da parte, ma che costituisce un vero tesoro culturale da tramandare ai nostri figli”.

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