CONCLUSE LE VOTAZIONI, SI VEDA AL TERMINE DELL’ARTICOLO L’ESITO FINALE
La pizza è uno dei piatti più amati al mondo, ma capita spesso di sentire qualcuno lamentarsi perché dopo averla mangiata si sente appesantito o ha difficoltà a digerirla. Ma quali sono i motivi per cui una pizza può risultare indigesta?
1. Il tipo di impasto e la lievitazione
Uno dei fattori principali che influenzano la digeribilità della pizza è il processo di lievitazione. Un impasto ben lievitato, che ha avuto il tempo necessario per maturare (dalle 24 alle 72 ore), risulta più leggero e digeribile. Se la pizza viene preparata con una lievitazione troppo breve, gli amidi e le proteine della farina non si sono ancora scomposti correttamente, rendendo l’impasto più difficile da digerire.
2. La qualità della farina
Le farine raffinate e ricche di glutine possono appesantire la digestione, soprattutto se l’impasto non è stato lavorato correttamente. Le farine integrali o di tipo 1 e 2, invece, contengono più fibre e risultano spesso più leggere per lo stomaco.
3. La quantità di lievito
Un uso eccessivo di lievito può causare fermentazione nello stomaco, provocando gonfiore e sensazione di pesantezza. Un impasto a lunga lievitazione richiede meno lievito, rendendo la pizza più leggera.
4. La cottura
La cottura è un aspetto fondamentale: una pizza troppo cotta o troppo cruda può risultare difficile da digerire. Se l’impasto è poco cotto, il corpo farà più fatica a scomporlo, mentre una cottura eccessiva può rendere la pizza troppo secca e pesante.
5. Il condimento
Anche gli ingredienti influiscono sulla digestione. Eccesso di formaggi grassi, salumi, salse molto condite o ingredienti difficili da metabolizzare possono appesantire lo stomaco. Anche il pomodoro molto acido può provocare reflusso gastrico in alcune persone.
6. La quantità di olio e grassi
Un impasto molto ricco di olio, un eccesso di mozzarella o l’uso di ingredienti molto grassi possono rallentare la digestione. I grassi, infatti, richiedono più tempo per essere metabolizzati rispetto ai carboidrati e alle proteine.
A cura di Graziano Mura
E tu quale pizzeria preferisci a Tempio Pausania, trovandola più digeribile?*



Nella categoria “Altri” sono presenti altre pizzerie con preferenze minori. Si prenda visione della nota informativa.
* NOTA INFORMATIVA
Attenzione, questo non è un sondaggio, bensì una manifestazione d’opinione, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera e) della Delibera 256/10/CSP.
Si precisa, quindi, ai sensi dell’articolo 2 “ambito di applicazione” della citata delibera, che la presente manifestazione d’opinione non essendo un sondaggio mostra dei risultati finali che non hanno una valenza scientifica, bensì si basa solo sulla partecipazione spontanea di lettori, telespettatori o utenti web.
L’iniziativa è conforme alle normative dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni (AGCOM), e in particolare rispetta il disposto della delibera 256/10/CSP della medesima Autorità. Si ribadisce che il risultato della partecipazione del libero voto popolare, non indicherà quale sia la pizzeria migliore, bensì semplicemente quali sono le prime 4 pizzerie più gradite unicamente solo da parte di coloro che hanno partecipato liberamente alla manifestazione d’opinione.
ESTRATTO ART. 1, comma 1, lettera e) “Manifestazione d’Opinione: modalità di raccolta di opinioni senza valore scientifico, basata su quesiti rivolti in modo sistematico, a determinate categorie di soggetti, tramite differenti mezzi quali cellulare, SMS, telefono, internet o posta elettronica, che non ricorre a procedure di campionamento ma si basa sulla partecipazione spontanea di lettori, telespettatori o utenti web, volta a permettere al pubblico di esprimere le proprie preferenze o il proprio parere in merito a diversi argomenti, anche di carattere politico o elettorale, il cui risultato non può essere generalizzato;”
ESTRATTO ART. 2, comma 2, “Le manifestazioni di opinione, come definite dall’articolo 1, comma 1, lettera e), non possono essere diffuse sui mezzi di comunicazione di massa con la denominazione di “sondaggi” e devono recare l’informazione circa il valore non scientifico delle medesime.
In sintesi, i risultati riflettono solo le opinioni di chi ha partecipato volontariamente e non possono essere generalizzate
A cura di Graziano Mura