Nella notte del 25 gennaio, il Principe Karim Aga Khan IV, l’uomo che ha trasformato il volto della Gallura e dato vita a una delle destinazioni turistiche più ambite al mondo, è venuto a mancare.
Con lui se ne va una figura emblematica, il padre della Costa Smeralda, un pioniere che ha saputo unire il lusso e la natura incontaminata, segnando indelebilmente la storia della Sardegna.
Il principe, nato a Ginevra nel 1936 e leader spirituale dei musulmani ismailiti, acquistò vasti terreni nell’entroterra gallurese all’inizio degli anni Sessanta, affascinato dalla bellezza selvaggia di un territorio che all’epoca era pressoché sconosciuto al grande turismo.
Da quel momento, con una visione imprenditoriale straordinaria, iniziò a plasmare quello che oggi conosciamo come la Costa Smeralda, un nome che lui stesso contribuì a creare e che sarebbe diventato sinonimo di esclusività, eleganza e bellezza paesaggistica.
La sua idea era chiara: preservare la natura incontaminata e creare un’architettura rispettosa del territorio.
I villaggi della Costa Smeralda, le piazzette, le residenze private e gli hotel di lusso furono progettati da architetti di fama internazionale, ma sempre nel rispetto dello stile locale, integrandosi armoniosamente con la macchia mediterranea e il granito gallurese.
Il risultato fu un turismo di alta gamma che, senza stravolgere il territorio, lo portò all’attenzione del jet set internazionale.
La Costa Smeralda non è stata solo un progetto immobiliare o turistico, ma una rivoluzione culturale. Il Principe Aga Khan portò in Gallura uno stile di vita, un’idea di bellezza e benessere che negli anni ha attratto star del cinema, artisti, leader mondiali e imprenditori di ogni parte del globo. Il suo impegno andò ben oltre il profitto economico: ha sempre sostenuto un modello di sviluppo equilibrato, che bilanciasse l’attrattiva turistica con la tutela ambientale.
Oggi, mentre il mondo piange la sua scomparsa, in Gallura si riflette sull’eredità del Principe. La Costa Smeralda è ancora un simbolo di eccellenza, ma i tempi sono cambiati, e la sfida per le future generazioni sarà quella di preservare questa eredità, facendo tesoro della lezione di Karim Aga Khan IV: un turismo che non distrugge, ma valorizza; uno sviluppo che non si piega alle mode, ma che rispetta le radici, la cultura e la natura.
Con la morte del Principe, la Costa Smeralda perde il suo visionario, ma non il suo spirito.