Crisi sanitaria a Sassari: sindacati in piazza il 17 gennaio per chiedere interventi urgenti

DiRedazione

14/01/2025

Le sigle sindacali FP Cgil, Cisl FP e Uil FPL, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari, segnalano una situazione sempre più preoccupante per il sistema sanitario locale. Secondo le rappresentanze, il personale è sottoposto a ritmi di lavoro insostenibili, con turni estenuanti e condizioni operative al limite della legalità. I pazienti, spesso anziani con gravi patologie, si trovano stipati in spazi inadeguati, con un’assistenza che non sempre può essere garantita a causa della cronica carenza di personale.

Le organizzazioni sindacali evidenziano che uno dei principali problemi riguarda il sovraffollamento del pronto soccorso e delle unità operative, dove i pazienti sono costretti a rimanere su barelle o letti di fortuna nei corridoi. Tale condizione, denunciano, ha un impatto negativo sulla qualità delle cure, sulla sicurezza e sulla riservatezza dei degenti.

Nonostante l’esistenza di graduatorie valide per l’assunzione di personale sanitario e tecnico, le rappresentanze affermano che la direzione dell’azienda ospedaliera non può procedere con le nuove assunzioni a causa di vincoli burocratici e della mancata approvazione del bilancio da parte degli organi competenti. I sindacati denunciano che questa paralisi amministrativa è uno dei maggiori ostacoli per il miglioramento del sistema sanitario.

Le richieste delle sigle sindacali comprendono un incremento immediato del personale sanitario, interventi urgenti per riqualificare le infrastrutture ospedaliere, l’attivazione di strutture territoriali come gli ospedali di comunità e il miglioramento delle condizioni lavorative per gli operatori del settore. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare azioni concrete, è stata indetta una manifestazione per il 17 gennaio davanti all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari.

Le rappresentanze sindacali avvertono che, in mancanza di soluzioni tempestive, saranno pronte a intraprendere ulteriori iniziative di mobilitazione, compresa la possibilità di un’agitazione generale del comparto sanitario nel nord-ovest della Sardegna.

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