L’opera della foto pubblicata, realizzata con sale marino colorato, dagli Infioratori di San Pietro, si trova nella omonima chiesetta del centro storico di Arzachena, realizzata in 68 ore di lavoro di squadra. Ha sostituito, in questo mese di dicembre, un’altra opera, realizzata dagli stessi artisti con granelli e cristalli di sale marino colorato, delle dimensioni di m. 2,70 × 2,70, raffigurante la campagna di Arzachena nel 1822.
Sia la precedente che l’attuale opera introducono alla mostra “Le Parole custodite”, articolata in 2 diverse versioni, la prima dedicata “I temerari viaggiatori dell’800, che visitarono il villaggio di Santa Maria di Arsequina” inaugurata lo scorso 31 maggio, e l’altra, inaugurata lo scorso 18 ottobre e ancora in corso. Entrambe le mostre sono state organizzate dall’associazione “La Scatola del Tempo” della quale Mario Sotgiu è presidente e anima.
Il quale presidente Sotgiu ci informa che l’attuale mostra che avrebbe dovuto chiudere i battenti il prossimo 31 dicembre, su richiesta di diverse persone che ancora non ho avuto modo di visitarla e di alcuni insegnanti che vorrebbero portarci i loro alunni, sarà prorogata almeno fino al prossimo 31 gennaio.
La mostra in corso, mostrando le copie di alcuni documenti relativi al 1922, anno della istituzione del Comune, fino al 1930, rappresenta anche uno spaccato di quella comunità, conosciuta ancora col nome di Santa Maria d’Arsaghena, nei suoi primi anni di vita autonoma, alle prese con diversi problemi da risolvere.
Tra i documenti esposti c’è quello dell’elezione del primo sindaco (29 maggio 1922), oppure del contributo per la costruzione della nuova chiesa oppure l’incarico, a un cittadino, di dare la corda all’orologio del campanile. Vi è anche inoltre un’antica planimetria che testimonia come, nell’area attualmente occupata dal caseggiato che ospita la Compagnia Barracellare e da pochi giorni l’Avis, vi fosse ubicato il Cimitero, poi demolito e trasferito nell’attuale via Paolo Dettori. (CR)