I numeri sono allarmanti: ad Olbia si spendono ben 2.106 euro pro capite, per partecipare ai sistemi tradizionali di gioco come lotto e bingo e per le scommesse a distanza. Ma se ne spendono 1.753 pro capite di Arzachena, 1.173 euro di Santa Teresa Gallura e poco più di mille euro pro capite a Tempio Pausania.
«Il problema è, quindi, diffuso in tutti e ventisei comuni – spiega il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della Asl Gallura, dottor Giovanni Pietro Tiana – e noi lo tocchiamo con mano ogni giorno attraverso il nostro Servizio Dipendenze, dove aumentano le richieste di aiuto delle persone che cadono nel tunnel della ludopatia. Grazie a questo progetto regionale potremo arrivare anche nei territori periferici dando un supporto a chi vive il problema nei piccoli paesi».
Il direttore scientifico del progetto è la dottoressa Graziella Boi. La referente dell’equipe del Piano Gap per quanto riguarda la Asl Gallura sarà la psicologa Manuela Tinteri, disponibile per informazioni e appuntamenti al numero di telefono 351 3129371 o alla e-mail manuela.tinteri.gap@aslgallura.it.
“Quando l’azzardo non è più un gioco” è il claim utilizzato per lanciare il Piano Gap, il progetto regionale che prevede la realizzazione di un’attività di contrasto alle patologie legate al gioco d’azzardo. Ad ospitare il progetto sarà il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della Asl Gallura attraverso le strutture territoriali delle Case di Comunità, dove i referenti del Piano potranno avviare un lavoro in team con le psicologhe di comunità, nuove figure professionali in servizio da qualche mese.
Il disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico, scrive infine la ASL; ha pesanti implicazioni sul piano individuale, familiare e comunitario, in termini di patologie psichiche, disfunzioni organiche, disagi relazionali e familiari, ripercussioni lavorative, problemi finanziari e questioni legali. (CR)