Granchietti che abitano tappi di biro; non toccate le conchiglie! Da Santa Teresa l’appello

DiRedazione Web A

04/12/2024

Granchietti o altri animaletti che hanno fatto di un tappino di penna, di un tappo di dentifricio o di una scatoletta di plastica, la loro casa, il loro riparo. E questo trovando di meno, nei fondali un po’ di tutto il mondo, quei gusci di conchiglie che da sempre hanno abitato alla morte dei precedenti “inquilini” o dopo averli assaliti e spodestati o divorati. Cosa che succede nei mari, da quando sia attraverso le reti da pesca a strascico o per la raccolta eccessiva o per effetto di un turismo poco informato e poco sensibile, vengono asportate le conchiglie in quantità notevoli. Di questo non solo ha parlato nei giorni scorsi, a Santa Teresa Gallura, Tommaso Gamboni, esperto della materia, autori di libri, direttore a Caprera, del Museo Naturalistico del Centro Educazione Ambientale del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.

Nelle Bocche di Bonifacio esistono circa 500 tipi di conchiglie, «tutte bellissime e colorate», ha detto Gamboni «e al loro interno vivono degli animali dei quali, le conchiglie, sono loro casa». Togliendole dal mare togliamo l’abitazione anche agli inquilini futuri di esse. Ma c’è un altro aspetto importante: «Se le facciamo degradare nell’ambiente, contribuiscono alla creazione delle nostre spiagge, perché qualsiasi conchiglie di qualsiasi colore, una volta portata in spiaggia dalle mareggiate ed esposta al sole, diventa bianca e le nostre spiagge, della Gallura soprattutto, sono bianchissime proprio per la presenza del carbonato di calcio di queste conchiglie, che si sono disgregate. È dunque importante che le conchiglie rimangano, vengono lasciate nel luogo nel quale si trovano, per avere, nel tempo, delle spiagge bianchissime e bellissime».

Tommaso Gamboni è autore di alcune pubblicazioni, l’ultima delle quali, un lavoro messo a punto insieme a Pierluigi Angioi, da titolo “Conchiglie, dell’Arcipelago di La Maddalena e delle Bocche di Bonifacio”. Ed ha annunciato di avere pronto un altro lavoro che tratta di Bivalvi e Gasteropodi (circa 350 specie), delle Bocche di Bonifacio.

Inoltre, nel Museo Archeologico, del Mare e delle Tradizioni Marinaresche, che l’Area Marina Protetta di Capo Testa-Punta Falcone aprirà nei prossimi mesi, sempre a Santa Teresa Gallura, in un locale comunale della piazza ex Esit, che si affaccia sulla Torre Spagnola e sulle Bocche di Bonifacio, saranno presenti delle conchiglie provenienti dalle “Bocche” stesse e dal mare teresino, fornite dall’Associazione Naturalistica Giovanni Cesaraccio Pro Natura di La Maddalena, della quale Tommaso Gamboni è presidente. (CR)

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