Elezioni Amministrative 2025 in Sardegna, verso una Election Day 2025 nazionale

DiRedazione

30/11/2024

La prima novità principale in Sardegna al momento della pubblicazione di questo articolo è l’incertezza sulla data delle elezioni, che rappresenta un cambiamento importante rispetto ai mesi scorsi, quando sembrava quasi certo che le elezioni amministrative in Sardegna sarebbero state fissate al termine naturale del mandato. Tuttavia, la Regione Sardegna, pur essendo autonoma in ambito elettorale, sembra orientata ad allinearsi alle decisioni del Governo nazionale, che stabilirà le date per le Regioni a statuto ordinario (mentre la Sardegna è a statuto speciale) per gli eletti del 2020.
Questa decisione, qualora confermata, intreccia improvvisamente le dinamiche politiche locali con gli equilibri nazionali, in particolare quelli tra Lega e Fratelli d’Italia. In ambito locale, infatti, come in una formula di fisica, la crescita o la decrescita di un potenziale candidato – in termini di consenso – è direttamente proporzionale al tempo che intercorre fino alle elezioni; ovvero, più tempo separa dalle elezioni, più un candidato può crescere o, al contrario, decrescere. Pertanto per poter comprendere i movimenti sardi in vista delle elezioni, è ormai necessario rivolgere lo sguardo sia a Roma sia al territorio, con un occhio al calendario.
Guardando alle ipotesi circolate nelle ultime settimane, le principali finestre elettorali potrebbero essere settembre/ottobre 2025 o primavera 2026, mentre inizialmente sembrava esclusa la primavera 2025. Tuttavia come vedremo, il panorama nazionale è in evoluzione, con regioni come Veneto, Campania e Toscana al centro delle discussioni. Questi sviluppi potrebbero spingere Giorgia Meloni a decisioni che si trasformerebbero in clamorosi colpi di scena.

Nel 2020 e nel 2021, le elezioni furono eccezionalmente rinviate di sei mesi a causa del Covid, con uno slittamento all’autunno che coinvolse sia le amministrative in Sardegna sia le regionali e amministrative in altre sette Regioni. Le recenti elezioni del 2024, inoltre, hanno registrato un aumento dell’astensionismo, fenomeno che il Governo intende contrastare promuovendo un Election Day per accorpare tutte le elezioni regionali e comunali in una sola data. Sebbene inizialmente molti fossero propensi a credere che un Election Day fosse previsto per il 2026, le recenti dichiarazioni di Giorgia Meloni, in particolare sulle elezioni in Puglia (VEDI QUI), sembrerebbe far naufragare le speranze di un’ulteriore proroga, dichiarazioni quasi in risposta all’ex Sindaco di Bari, sostenitore della proroga.

Un elemento chiave riguarderebbe quindi il Veneto, regione strategica per Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, e motivo di attrito con la Lega. Matteo Salvini, indebolito politicamente dalla crescita di FDI e Forza Italia, aveva cercato di ottenere una modifica alla legge sul terzo mandato per consentire a Luca Zaia (trascinatore nella regione della Lega) di ricandidarsi, ma senza successo. Ora – Salvini – tenterebbe di prorogare il mandato di Zaia fino a maggio 2026 facendosi promotore si di una Election Day, ma dopo le olimpiadi invernali 2025, scontrandosi però con Meloni, che punta a consolidare il controllo del suo partito sulla scelta del candidato alla presidenza del Veneto, e intende fare presto. Le indiscrezioni più recenti segnalano che il Governo stia seriamente valutando di confermare le elezioni nel 2025, piuttosto che posticiparle al 2026. La Premier ha infatti confermato che in Puglia si voterà nel 2025 (vedi qui), e le frequenti riunioni in Veneto e Campania di questi giorni di Novembre 2024 sembrano dimostrare questa tendenza. Nel frattempo, si profila anche una “battaglia” o – se si vuole – una resa dei conti tra il Governo e Vincenzo De Luca in Campania. Molti ricorderanno gli attriti con Giorgia Meloni e il viaggio di De Luca a Roma. Ora, Palazzo Chigi, invece di prorogare il suo mandato, prospetterebbe addirittura un possibile accorciamento, coerente con l’intenzione di uniformare il calendario elettorale.

Fonti ufficiose da Roma indicano che il Governo potrebbe adottare già nel mese di dicembre 2024 una legge per fissare un’unica tornata elettorale presumibilmente nel 2025, con maggio come mese probabile. Questa eventualità sarebbe un fulmine a ciel sereno per chi sperava in una proroga. Alcuni osservatori fanno notare che l’unione di più fattori – come il non verificato “nulla osta” a votare a maggio da parte del Ministro dell’interno (percepito come 2026, ma ricollocabile nel ragionamento complressivo al 2025) , le frequenti riunioni in Veneto e Campania, l’orientamento del Governo verso un Election Day, le elezioni anticipate a maggio 2025 in Trentino e le esternazioni della premier sulle votazioni nel 2025 – potrebbe essere l’anticamera di questa decisione.

Alla luce di queste informazioni, gli scenari principali restano tre: maggio 2025, ottobre 2025 o maggio 2026. La Sardegna, verosimilmente, seguirà le decisioni nazionali, lasciando il quadro ancora incerto e legato agli sviluppi che arriveranno da Roma. Potrebbe infatti prospettarsi un accordo tra Meloni e Salvini: la prima, intenzionata a candidare un uomo di FDI alla presidenza del Veneto; il secondo, soddisfatto con una proroga fino a maggio 2026, dopo le Olimpiadi.
Per tutte queste ragioni, una comunicazione chiara e definitiva che possa spazzare via percezioni e ragionamenti appare sempre più urgente.

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