Questa mattina si è aperto davanti alla Corte d’Assise di Sassari il processo per omicidio contro Michele Fresi, il 28enne di Arzachena accusato di aver ucciso il padre, Giovanni Fresi, di 58 anni, il 28 dicembre 2023. Secondo le accuse, il giovane, sotto l’effetto di droghe pesanti, avrebbe colpito il padre con una mazza di legno, causando la sua morte. L’avvocato difensore, Pierfranco Tirotto, ha chiesto una perizia psichiatrica per l’imputato, ma il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, e gli avvocati di parte civile, Giampaolo Murrighile, Jacopo Merlini e Massimo Schirò, si sono opposti. La Corte ha rinviato la decisione alle prossime udienze.
Michele Fresi, detenuto nel carcere di Bancali a Sassari, era presente in aula, ma ha scelto di rimanere in piedi nel gabbiotto degli imputati, senza sedersi accanto al suo avvocato. Si sono costituiti parte civile la compagna di Giovanni Fresi, la fidanzata dell’imputato, Sofia Maria Vasiliu, anche lei colpita al volto quella notte, e i due carabinieri Giulio Cau e Michel Tazioli, che intervennero per bloccare Fresi e rimasero gravemente feriti.
La notte del 28 dicembre 2023, Michele Fresi, sotto l’effetto di LSD e cocaina, avrebbe avuto allucinazioni in cui si sentiva minacciato dagli alieni, portandolo ad aggredire il padre e chiunque tentasse di calmarlo. Le udienze riprenderanno il 12 dicembre con l’audizione dei primi testimoni chiamati dalla Procura.