Un politico-cristiano: Giovanni Filigheddu

DiRedazione Web A

25/10/2024

Uno degli aspetti di una personalità di rilievo regionale, qual è stato Giovanni Filigheddu (nato nel 1912, deceduto nel 1986), è stato quello di politico-cristiano.

È quanto è emerso, tra gli altri aspetti rimarchevoli, dal recente convegno svoltosi ad Arzachena, suo paese natale, e dalla presentazione del libro su di lui scritto dal nipote, Mario Roych (nella foto).

Giovanni Filigheddu è stato, tra gli anni ’50 e ’60, consigliere e assessore regionale, capogruppo della Democrazia Cristiana, presidente della Sfirs.

“Persona onesta, dai precisi riferimenti ideali, robusta, molto operativa, particolarmente legata al suo territorio d’origine, sotto certi aspetti un cavaliere solitario”, lo ha definito l’autore del libro.

Dopo gli studi in Sardegna, Filigheddu frequentò l’università a Roma, qui entrando in contatto con la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), della quale era allora assistente ecclesiastico, Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI, ora Santo.

A Roma, e negli ambienti fucini, coltivò i valori originari della Democrazia Cristiana approfondendo la Dottrina Sociale della Chiesa. “Il futuro Papa – ha scritto l’ex presidente della Regione e più volte assessore, Pietrino Soddu – raccomandava ai Fucini di uscire dalla stretta intransigenza del modernismo studiando i problemi con metodo universitario, direi scientifico, e questo insegnamento ha permeato tutta l’esistenza di Giovanni Filigheddu. In secondo luogo Montini chiedeva ai fucini e ai laureati cattolici di essere pronti ad assumere, per la prima volta nella storia, la guida dell’Italia, con spirito democratico». Tornato in Sardegna, Giovanni Filigheddu «apparve animato da un impegno frenetico. Seguendo il suggerimento di Montini, che auspicava l’unità politica dei cattolici democratici, si impegnò, insieme ad Antonio Segni (futuro Presidente della Repubblica, nda), alla fondazione della Democrazia Cristiana in Sardegna”.

Il percorso e la sua formazione nella Fuci, di Giovanni Filigheddu, è stato ribadito dal senatore Beppe Pisanu, che ha sottolineato il rapporto che ebbe con Aldo Moro, col quale condivideva appunto il fatto di “essere cresciuti nello stesso nido etico culturale, la Fuci di monsignor Montini. Certamente in quel periodo condivisero letture fondamentali, dalle Encicliche Sociali all’ Umanesimo integrale (teorizzato nel libro di Jacques Maritain del 1936, nda). Certamente in quel periodo coltivano le stesse idee, la stessa passione fucina e, da quel nido, entrambi spiccarono il volo nella politica. Ma prima di essere democristiano, prima di essere moroteo, prima di tutto Giovanni Filigheddu – ha proseguito Pisanu – era un cattolico di profonda fede. Una fede mai ostentata, mai proclamata ma intensamente vissuta, quotidianamente vissuta, insieme ad una concezione rigorosa della laicità dello Stato e della politica”.

La matrice cristiana che ha ispirato la vita e l’azione politica di Giovanni Filigheddu è stata sottolineata dallo stesso biografo che, nel libro, riporta alcuni commenti di personaggio che lo hanno conosciuto.

Come Paolo Dettori: “Filigheddu è l’essenza stessa del buon democristiano. Col suo esempio disinteressato e concreto riesce a mitigare l’ingordigia di chi, tra noi, pretende cose impossibili. La sua forza morale scaturisce dalla profonda fede religiosa”; o Gabriele Pescatore, presidente della Cassa per il Mezzogiorno che lo ha definito: “Un uomo illuminato dalla Provvidenza”. (CR)

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