Le operazioni di recupero del relitto dello yacht Atina dal fondale del golfo di Olbia, di fronte alla spiaggia di Marina Maria, inizieranno la prossima settimana, condizioni meteo permettendo. Lo yacht era affondato lo scorso 10 agosto a causa di un incendio scoppiato nel reparto batterie. Per il recupero verrà utilizzato il Pontone Mb1 Conquest, già impiegato nelle operazioni della Costa Concordia, arrivato a Olbia dall’estremo Est del Mediterraneo. L’intervento durerà circa quattro giorni e coinvolgerà una cinquantina di operatori di diverse società, con una significativa partecipazione di manodopera locale. La società incaricata ufficialmente, SeaBig, sta coordinando i lavori.
Le operazioni preliminari erano già iniziate lo scorso 28 agosto, con la rimozione di oltre 30mila litri di gasolio dai serbatoi dell’imbarcazione lunga 47 metri, di proprietà di una società di charter di lusso battente bandiera Cook Island. Questo intervento ha evitato il rischio di un disastro ambientale.
Il recupero dello yacht, il cui valore stimato è di 16 milioni di euro, sarà a carico dell’assicurazione, che ha stipulato una polizza di circa 21 milioni. La tecnica di recupero prevede una procedura simile a quella usata per la Costa Concordia, poiché l’imbarcazione, adagiata su un fondale di 6-8 metri, dovrà essere prima raddrizzata. Le operazioni sono particolarmente delicate, dato l’alto livello di danneggiamento del relitto, che sarà imbragato e sollevato sul pontone.
Nella notte dell’incidente, otto persone che si trovavano a bordo erano state tratte in salvo da altri diportisti che avevano assistito all’incendio e prestato i primi soccorsi. L’intera operazione di recupero è stimata in decine di milioni di euro.