Non s’era sbagliato, scegliendo per la Parrocchia di Moneta, quel sacerdote polacco di Lukov, allora di 39 anni, padre Paolo Atzei, allora vescovo di Tempio-Ampurias, quando, il 13 ottobre 2004, sul portone d’ingresso, consegnò le chiavi della chiesa a don Andrea Domanski, giunto a La Maddalena a bordo di un pulmino dell’Avis di Perfugas, dove per alcuni anni era stato vice parroco.
“Dopo il susseguirsi di tanti sacerdoti – affermò il vescovo – don Celestino Murras, don Terenzio Ntitantirageza, ed altri, ecco don Andrea, polacco, che ha vissuto tante estati in Diocesi, e si è laureato lo scorso anno in Teologia Pastorale. Lo abbiamo grandemente apprezzato perché ha un dono grande, a parte che ha ormai 13 anni Messa: la capacità di inculturarsi, di stabilire un grande rapporto con la gente, di saper unire la conoscenza e la sapienza pastorale alla prassi pastorale”.
E don Andrea Domanski, questo è stato, in questi 20 anni di presenza, a La Maddalena. Il prossimo 7 settembre celebrerà, la Messa di saluto …
Nominato dal vescovo, mons. Roberto Fornaciari, vicario episcopale, con carico di impegni soprattutto a Tempio, è del giugno scorso l’annuncio del suo trasferimento quale parroco della piccola e più vicina parrocchia di Calangianus, della quale prenderà possesso i primi di ottobre.
Don Andrea divenne, canonicamente e pastoralmente, parroco di Moneta; Dal punto di vista giuridico, non essendo lui cittadino italiano, don Domenico Degortes continuò a mantenere la rappresentanza legale dell’ente ma, affermò padre Paolo, “il responsabile della parrocchia è don Andrea”. Fu il 6 aprile 2011 che ebbe consegnata, dal sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti, la cittadinanza italiana. La solenne cerimonia si svolse nel Salone consiliare, divenendo così parroco a tutti gli effetti, sia canonici che civili.
Nel 2018 don Andrea Domanski fu nominato, questa volta dal vescovo mons. Sebastano Sanguinetti, Amministratore parrocchiale prima e parroco a tutti gli effetti qualche mese dopo, della Parrocchia S. Maria Maddalena (tra le due parrocchie cittadine, 11mila abitanti complessivamente), subentrando a don Domenico Degortes (per 20 anniparroco e per altri 20 parroco di Santa Maria Maddalena e per 8 anni Amministratore parrocchiale di Moneta), in seguito alla sua rinuncia per raggiunti limiti di età. Successivamente le due parrocchie, pur rimanendo canonicamente e giuridicamente distinte, furono unite in un’unica Comunità Pastorale.
Raccolta nel 2004 l’eredità lasciatagli dall’impegno profuso a Moneta da don Domenico Degortes, ne ha proseguito l’attività rinforzandola ed ampliandola in stretta collaborazione con un impegnato e capace gruppo di laici. Dall’Oasi serena all’Oratorio, dalla Banda musicale fatta rinascere ai campetti sportivi all’aperto, alle attività oratoriali, utilizzando i grandi spazi messi in piedi dall’opera instancabile del primo parroco di Moneta, don Giuseppe Riva. E per quanto riguarda Santa Maria Maddalena, tra le altre cose, rendendo operativa la Casa d’accoglienza per senzatetto Suor Nicoli e, in collaborazione con l’allora vice parroco, don Davide Mela, l’apertura della Cittadella della carità.
Non s’era sbagliato, si diceva all’inizio dell’articolo, mons. Paolo Atzei, quando vent’anni fa presentò don Andrea ai fedeli; i fatti gli hanno dato ampia ragione, avendo lui assolto, pienamente, al gravoso ed impegnativo ruolo di guida spirituale delle due realtà parrocchiali e di punto di riferimento, autorevole, di tutta la comunità maddalenina. (CR)
Nella foto, don Andrea nell’ottobre 2014, con le reliquie di San Giovanni Paolo – sotto il cui pontificato è nata e maturata la sua vocazione sacerdotale – donategli dal segretario del Papa, mons. Stanislaw Dziwisz, poi cardinale e arcivescovo di Cracovia, da allora conservate nella chiesa di Moneta.