I chjusoni, cjusoni, chijusoni, chiusoni; comunque principi della cucina gallurese

DiRedazione Web A

15/08/2024

Chjusoni, cjusoni, chijusoni, chiusoni o gnocchetti galluresi; comunque li si voglia chiamare sempre loro sono, fatti a mano, e particolarmente quest’estate sono diventati un po’ il simbolo della “culinaria” gallurese, presenti, praticamente, in tutte le sagre, feste e convivi di queste settimane.

Il prossimo appuntamento è a Luogosanto, sabato 17 agosto con “Li cjusoni di minnanna”. Ad agosto s’era iniziato ad Arzachena, in occasione della “Notte Sarda”, col rito “de li chjusoni”, col quale, tradizionalmente, nelle case, in Gallura, si celebrava la notte del 1° agosto, a chiusura della mietitura del grano. Santa Teresa Gallura non era stata da meno con “La Chjiusunata Lungunesa”;  Chjusoni in queste settimane anche a Telti, Loiri e Sant’Antonio di Gallura ed altre località, lungo la costa o nell’entroterra.

Di farina o di semola, i cilindretti di pasta, solcata o puntellata (“imparentati” con i ‘malloreddus), vengono conditi con sugo di carne di maiale, cinghiale o bovina. Un piatto tradizionale gallurese che piace, e non poco, ai turisti.

Trattando poi di pasta, ben si concilia, questa, con molti e diversi condimenti; e allora, al di là della tradizione, c’è chi li condisce col sugo di pesce, di cozze e arselle, di polpo; chi col pesto, chi solo col burro, fino alle soluzioni più sofisticate e raffinate dell’alta cucina. (CR)

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