“A La Maddalena c’è un clima di grande collaborazione tra tutti i sanitari Medici, Infermieri ed OSS e questo è importante anche in vista dell’emergenza estiva che siamo pronti ad affrontare”. Ad affermarlo è il dottor Pietro Fortuna, Responsabile del servizio. Si tratta, prosegue il medico maddalenino, rientrato da un paio d’anni a La Maddalena, dopo un lunga esperienza in ospedali del Continente, di “un supporto fondamentale per il nostro reparto di Emergenza, a cui possono afferire pazienti con patologie tempo-dipendenti, utenti che hanno necessità di accesso ai reparti specialistici e ad alta intensità di cura sia dell’Asl Gallura che degli HUB di Sassari e Cagliari, a cui afferiscono i pazienti più gravi dopo la stabilizzazione nel nostro presidio, con il supporto irrinunciabile del trasporto tramite elicottero con il quale riusciamo a garantire una ospedalizzazione nel reparto più adeguato e in tempi brevi. Tutto questo non sarebbe possibile senza la continua interazione tra tutto il personale dell’ospedale e lo spirito di collaborazione che ci anima. Ciò permette di dare le risposte migliori per il bene del paziente, ultimo e unico nostro obiettivo quotidiano”. Il Pronto Soccorso del Paolo Merlo, “che non è un punto di primo intervento ma un Pronto Soccorso con personale formato per la gestione dell’emergenza urgenza – aggiunge la Dottoressa Vanina Rognoni, Direttrice della Direzione medica di presidio del Paolo Merlo – ha visto un aumento considerevole della propria attività rispetto al periodo pre pandemico. Nel 2019 si contavano 7164 accessi, ripartiti in 39 codici rossi, 1546 codici gialli, 5335 verdi e 244 bianchi. Il 2023 è stato chiuso con 8977 accessi in Pronto soccorso, di cui 80 codici rossi, e al 16 giugno del 2024 gli accessi sono già 4.300. Stimiamo di chiudere l’anno con 10.000 passaggi”. Inoltre, il Dottor Fortuna, “sempre più pazienti anche dalle zone limitrofe si rivolgono al Pronto Soccorso dell’Ospedale Paolo Merlo e riusciamo a dare risposte grazie al lavoro di una equipe composta da quattro medici compreso me, che lavoro con turni attivi cercando di far valere la mia precedente esperienza in un Dea in Piemonte, con decine di migliaia di passaggi l’anno e che era Hub di riferimento di altri ospedali”.