pubbliredazionale
A pochi giorni dalle elezioni colgo l’occasione per tirare le somme della campagna elettorale, ormai agli sgoccioli.
Con interesse e spirito critico, dopo aver ascoltato i numerosi confronti fra i candidati a sindaco e gli innumerevoli comunicati più o meno velenosi, mi sembra di capire che le esigenze dei cittadini siano chiare a tutti, così come le criticità della città e le priorità sulle quali intervenire.
Tra le principali accuse mosse al candidato sindaco del centrodestra, Marco Tedde, la sinistra evidenzia che con lui non ci sarebbe un cambiamento, bensì una prosecuzione del modus operandi della giunta uscente. Su questo aspetto non sono mai stato d’accordo e vorrei spiegarlo con un esempio sportivo.
Nella mia visione, il sindaco svolge il ruolo di allenatore, ovvero tra i principali responsabili dei successi e delle sconfitte della squadra. Senza esprimere sentenze da tifoso, attribuendo responsabilità a Tizio e Caio, in questo momento immagino Alghero come una squadra da ricostruire, che rischia la retrocessione, alla quale si offre la possibilità di cambiare allenatore affinché metta a disposizione le proprie capacità ed esperienza al servizio del club.
Anche sulla base di questo ragionamento, personalmente, penso che un allenatore che abbia già dimostrato, coi fatti, di poter ottenere grandi risultati possa e debba essere l’obiettivo a cui i “tifosi” dovrebbero ambire, cercando di azzerare qualsiasi rischio o salto nel buio, che la squadra non potrebbe permettersi.
Io, dal canto mio, mi vedrei bene nel ruolo di “mediano”, a recuperare palloni, guidato dalle scelte tecniche del sindaco Marco Tedde, pronto a lavorare duro per riportare la squadra nella parte alta della classifica.
A pochi giorni dall’8 e 9 giugno, giorni di festa per la democrazia, scegliamo noi i nostri rappresentanti attraverso l’espressione del voto, che mi auguro possa essere, numericamente, la più elevata di sempre
