Salvatore Deiana: “Tempio Pausania deve reinventarsi per uscire dalla crisi”

DiRedazione

29/05/2024

Su Teleregione Live inizia una nuova rubrica di interviste, sia televisiva che web, denominata Tribuna Locale, in cui i politici locali analizzano il quadro presente a 360 gradi. Abbiamo deciso di partire dai candidati delle ultime elezioni regionali, e oggi siamo a tu per tu con Salvatore Deiana, già candidato con i Riformatori.

Avvocato Deiana, prima la conoscevamo solo come avvocato, ma durante le ultime elezioni regionali abbiamo scoperto anche il suo animo politico come candidato consigliere regionale. Pensa che questo potrebbe tradursi in un impegno attivo anche in ambito locale in futuro?
Effettivamente i miei ultimi trenta anni sono stati caratterizzati dalla professione e da alcune attività collaterali quali la mia passione per il mondo immobiliare e per l’istruzione. Il mondo della politica attiva come sappiamo è estremamente difficile e richiede un impegno non da poco. Non sento di escludere ma neanche di confermare un eventuale impegno politico attivo nel futuro, laddove si ritenessero utili le mie esperienze professionali, interpersonali e sociali.

Come valuta la situazione attuale della Città di Tempio? E come la immagina nel futuro?
Come purtroppo tutti stiamo constatando anche Tempio Pausania risente del drammaticamente noto effetto ciambella. In particolare gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati da un imponente e preponderante sviluppo economico dei centri costieri, Olbia in testa e, parallelamente, di fronte alla crisi dei settori tradizionalmente trainanti delle locali economie dei centri interni della Gallura, (in particolare di Tempio Pausania essendo il centro più importante) constatiamo tutti una mancanza di reazioni che hanno condotto e conducono ad una crisi che rischia ormai essere senza vie d’uscita. Sono necessari interventi strutturali imponenti ed importanti e ovviamente anche un pizzico di fortuna per poter ipotizzare che Tempio Pausania possa reinventarsi.

Riguardo alla località “La Pischinaccia”, che l’ha vista impegnato come delegato di un acquirente, cosa si sente di dire?
Questa è una domanda molto delicata e la mia risposta rischia di essere considerata strumentale o viziata da un (all’epoca) interesse professionale. Innegabilmente a mio parere Tempio ha perso una grande opportunità, in quanto l’ipotesi progettuale avrebbe evidentemente creato i presupposti per poter dare alla città quella visibilità e quel indotto economico e sociale di cui di cui aveva ed ha necessità assoluta. Tempio era storicamente il centro dei servizi della Gallura e ciò anche in funzione della diversa economia che la ponevano al centro della Gallura. Oggi non lo è più e, senza velleità e soprattutto senza pensare che il buon esito di tale trattativa potesse portare alla risoluzione di tutti i problemi, sicuramente però ciò avrebbe portato sano entusiasmo e fiducia nel futuro.  

Pensa che nei banchi della maggioranza possa emergere un candidato sindaco alle prossime elezioni, oppure auspica l’arrivo di un volto nuovo?
Intimamente ritengo sia piuttosto prematuro avere un quadro di ciò che sta accadendo nel panorama politico locale. Un fatto è certo: esiste a Tempio Pausania, quale che sia il colore, un quadro politico molto radicato e da molto tempo. Questo da una parte rende difficoltoso immaginare o ipotizzare un’alternativa, che tuttavia a mio parere non è da escludere.

Secondo lei, quali sono gli interventi necessari per il futuro della città di Tempio?
A tempio non abbiamo le cozze, così come non abbiamo spiagge o mare. Bisogna a mio parere partire necessariamente da questo. Ciò che verosimilmente occorre è reinventare Tempio sotto un profilo economico, in modo da consentire di giustificare anche economicamente gli interventi sociali a sostegno della popolazione, primo tra tutti quello della sanità, che è una esigenza non solo e non tanto di Tempio Pausania ma degli oltre dieci comuni limitrofi. È sotto gli occhi di tutti che in generale la Sardegna risente dell’effetto ciambella che causa spopolamento e conseguentemente una drastica riduzione dei servizi. Lo abbiamo visto e vissuto nella sanità con il nostro ospedale, abbiamo rischiato e forse rischiamo ancora oggi di constatarlo nella Giustizia. Non voglio anteporre aridi numeri al diritto costituzionalmente garantito alla dignità umana (e avere giuste cure mediche rappresenta il diritto alla vita) ma abbiamo vissuto e stiamo vivendo una realtà in cui questo ci viene raccontato (ossia numeri) e quindi con questo dobbiamo scontrarci.
Gli interventi necessari portano quindi a evitare la fuga delle generazioni attive della popolazione di Tempio e dei comuni limitrofi, una soluzione alla quale si può pervenire solo se si creano i presupposti per nuove economie primarie e secondarie, ossia economie che sono caratterizzate da una produttività costante nell’anno, e non limitata a un mese o poco più.

Quali sono le principali sfide che la città di Tempio deve affrontare oggi, secondo lei?
Quelle alle quali ho appena accennato, la sfida principale è creare i presupposti affinchè questa meravigliosa cittadina sia percepita e raccontata come un centro nel quale vivere in sicurezza, avendo i giusti e adeguati servizi e soprattutto che Tempio Pausania venga intesa come una città con le braccia aperte, pronta ad accogliere e a valutare senza riserve mentali colui o coloro che intravedono un’opportunità. Forse la maggiore sfida è questa: veder lontano.

Quali iniziative o progetti vorrebbe promuovere per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Tempio?
Non sono un economista o un ingegnere ma ritengo di conoscere il territorio del nord Sardegna grazie alla mia professione che fortunatamente mi ha portato e mi porta ad avere rapporti con le più disparate persone, da quelle più umili e meno fortunate ad altre fortunatissime.
A Tempio ci sono state sempre almeno tre chimere: di una di queste ne abbiamo già discusso ed è rappresentata dal compendio di Rinaggiu. Un’altra chimera è costituita dal fatto che ancor oggi (a parte l’intervento benedetto di alcuni giovani imprenditori che hanno avuto il coraggio di riaprire l’hotel di Vallicciola ed un centro di ristoro) le risorse naturalistiche ed economiche del Monte Limbara sono lì ad aspettare.
Mi esprimo meglio: la politica non può e non deve sostituirsi all’imprenditore ma certamente deve agevolarlo, soprattutto laddove sono notorie le ricadute sociali e i benefici nella comunità.
Altra chimera è data dall’isolamento fisico che si sta appesantendo sempre più, cominciando dall’incompiuta strada della Fumosa continuando in modo ancora più drammatico con la strada che da Tempio Pausania e dall’alta Gallura porta ad Olbia, ossia il nostro territorio.
La tragedia di Monte Pinu di oltre dieci anni fa (le cui conseguenze sono ancora ben visibili) ha portato Tempio Pausania e l’alta Gallura ad essere ancora più distanti di prima: penso di parlare dell’ovvio se evidenzio che sia necessario trovare una soluzione a questo problema attraverso politiche attive.

Come vede il ruolo dei giovani nella politica locale e nello sviluppo della comunità di Tempio?
Assolutamente indispensabile. I giovani sono il motore di qualunque comunità e non c’è peggior cosa di non considerarli o peggio ancora mortificarli, soprattutto mi riferisco a quei tanti giovani dotati non solo di idee innovative ma soprattutto di prudente entusiasmo, ossia uno stato d’animo essenziale.

In che modo pensa che Tempio possa valorizzare il proprio patrimonio culturale e naturale per attrarre più turismo? Come prima stavo accennando bisognerebbe allargar le braccia seppur in modo figurato, individuare per esempio norme locali che costituiscano un’attrattiva per i giovani di Tempio e per investitori. Mi riferisco in particolare al turismo rurale. È vero che la Gallura ha iniziato ad essere conosciuta nel mondo del turismo grazie al meraviglioso mare che la circonda. Ma è anche vero che da circa almeno dieci anni stiamo assistendo all’interesse di numerosissimi investitori (famiglie e imprese) per le nostre meravigliose campagne. A mio parere introdurre nel P.U.C. adottato dal comune di Tempio Pausania una norma che impedisce interventi edilizi nelle proprietà inferiori ai cinque ettari in luogo dei tre ettari previgenti è stato un clamoroso autogol.

Qual è la sua visione per l’economia locale di Tempio nei prossimi cinque-dieci anni? Auspico il rilancio dell’economia artigianale e commerciale che tanto sta soffrendo. Ciò sarà possibile attraverso la soluzione al problema della viabilità nonché adottando strumenti normativi locali di carattere economico ed urbanistico attrattivi, soprattutto a beneficio di giovani, siano essi famiglie o imprese, quali agevolazioni fiscali locali per chi acquista e viene a risiedere a Tempio Pausania o promuove attività, ivi compresi quegli imprenditori locali che da anni mantengono la posizione con tutte le incertezze che li assalgono. Altra idea è quella di promuovere durature iniziative legate alla istruzione dei giovanissimi, per agevolare l’arrivo a Tempio Pausania di famiglie. Le idee sono e possono essere tante.

G. Mele

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