Il Museo del Sughero ritorna all’interno dell’ex Convento di San Francesco a Calangianus

DiRedazione

14/05/2024

Dopo “un lungo percorso” intrapreso per risistemare i locali dell’ex Convento di San Francesco e adeguarli alle normative sulla Sicurezza e Prevenzione incendi, il Comune di Calangianus ha sottoscritto il contratto che concede la gestione degli spazi alla Cooperativa Sociale Contiamoc”IN” per l’apertura del Museo del Sughero.

I lavori, avviati da tempo, hanno seguito diverse fasi: dal reperimento dei finanziamenti necessari, all’ottenimento delle autorizzazioni da parte dei Vigili del Fuoco in tema di sicurezza, e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, dato che l’edificio è un bene tutelato di interesse storico e architettonico. Tali sforzi culminano ora con la realizzazione degli adeguamenti necessari, restituendo all’uso civico un edificio di notevole pregio.

La gara per la gestione del museo, alla quale ha partecipato come unico soggetto economico la Cooperativa Sociale Contiamoc”IN”, prevede una concessione di nove anni per attivare il Museo del Sughero. Un contributo significativo sarà fornito anche dall’associazione turistico-culturale CONTIAMOCI, che in passato ha gestito il Museo e con cui il Comune ha sottoscritto un protocollo d’intesa per la valorizzazione e promozione delle attività collaterali.

Il Sindaco di Calangianus, Fabio Albieri, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto: “Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto che consentirà l’apertura del Museo, unico in tutto il panorama nazionale, che racconta del territorio e di un’attività economica ultracentenaria che ha connotato lo sviluppo economico e l’intera società calangianese e dell’intera Gallura”.

Albieri ha inoltre sottolineato l’importanza del Museo del Sughero come elemento di promozione del territorio, integrandosi con le ricchezze del centro storico di Calangianus e le bellezze paesaggistiche del Limbara, noto per i suoi percorsi naturalistici, chiese campestri e i siti archeologici di Pascaredda e Monti di Deu. “L’auspicio è che questo ulteriore tassello di promozione del territorio costituisca un’attrattiva turistica di sempre maggior interesse.”

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