
“Per ricordare la fine della guerra e del fascismo e la riconquista della democrazia e della libertà”.
La ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo è stata celebrata questa mattina a La Maddalena, «un evento storico – ha ricordato all’inizio della cerimonia lo speaker della Marina Militare, che ha organizzato la cerimonia – che ha segnato profondamente la vita delle donne e degli uomini che hanno vissuto quel momento da protagonisti, uomini e donne che nell’assoluta clandestinità misero a repentaglio la loro vita per liberarsi dall’oppressione e di comuni cittadini che hanno partecipato alla drammaticità di quei momenti».

E una corona d’alloro, benedetta cappellano militare, don Bastianino Pirino, è stata posta, alla presenza del vice presidente della Regione, Giuseppe Meloni, del sindaco Fabio Lai e del comandante del Presidio Militare di La Maddalena, Simone Battisti, da due marinai davanti ad un picchetto d’onore sugli attenti. Tra i presenti, i rappresentanti dell’ANPI isolana, promotrice qualche anno fa dell’erezione del monumento presso il quale si è svolta la cerimonia.
“Questo è un momento di riflessione, celebrazione e festa, per ricordare la fine della guerra e del fascismo e la riconquista della democrazia e della libertà”, ha affermato il vicepresidente della Regione Giuseppe Meloni. “Qui a La Maddalena si celebra la festa della Liberazione commemorando la Battaglia del 1943 per liberare l’isola dai nazisti. Ricordare anche oggi quell’evento tragico, che fu uno dei primi atti di resistenza in Italia, è fondamentale per preservare la memoria e insegnare ai giovani il vero significato della pace, che è impegno e sacrificio individuale per la libertà e la giustizia. Qui si versò il sangue – ha proseguito Meloni – per la nascita della nostra Repubblica fondata sull’antifascismo, valore che oggi ritrova nuovo vigore e intensità”.

Il vicepresidente Meloni, richiamandosi ai valori della pace, ha richiamato all’impegno per far sì che questa “sia preservata per noi, per le nuove generazioni e per gli altri popoli oggi raggiunti dal furore delle armi da fuoco, vittime di una scellerata distruzione di luoghi, di memorie e di vite innocenti”.