L’atmosfera densa di emozioni e di riflessioni si è concentrata attorno alla figura di don Gino Rigoldi durante la seconda giornata diocesana del Sinodo dell’anno sapienziale, svoltasi nella sala conferenze del seminario di Tempio Pausania (intervista a fine articolo). Il suo intervento, carico di autenticità e di esperienza diretta, ha lasciato un’impronta profonda nei cuori e nelle menti di tutti i presenti.

Cappellano del carcere Beccaria di Milano, don Gino ha portato con sé non solo le parole, ma soprattutto la testimonianza viva della sua quotidiana vicinanza ai giovani detenuti. Con semplicità e umiltà, ha raccontato le storie di quei ragazzi, ha condiviso le loro gioie e le loro sofferenze, aprendo una finestra sulla realtà spesso dimenticata e misconosciuta della vita dietro le sbarre.
Ma il suo messaggio va oltre la mera narrazione delle esperienze vissute: don Gino ha posto l’accento sulla fondamentale importanza della comunicazione autentica e dell’amore incondizionato nei confronti di chi ha commesso errori. Ha sottolineato che solo facendo sentire i ragazzi voluti e accolti si può sperare di accompagnarli nel percorso di recupero e di rinascita.

La sua testimonianza ha toccato corde profonde nell’animo di tutti i presenti, spingendoli a riflettere sul proprio ruolo di testimoni della misericordia e dell’accoglienza nella società contemporanea. Don Gino ha incarnato, in modo tangibile e tangente, l’essenza stessa della missione della Chiesa: essere vicini a coloro che si trovano ai margini, ascoltarli, comprenderli e amarli senza riserve.
Le sue parole hanno risuonato come un richiamo alla responsabilità di ogni credente di camminare accanto agli altri, di condividere le loro fatiche e le loro speranze, di essere veri “compagni di strada” nel percorso verso una vita migliore.

Successivamente, il vescovo mons. Roberto Fornaciari ha preso la parola, offrendo una riflessione che ha arricchito ulteriormente il dibattito. Concentrandosi sul concetto di “Missione secondo lo stile di prossimità“, ha invitato tutti i presenti a essere testimoni viventi della presenza di Cristo nel mondo.
Grazie alle parole del vescovo e alla testimonianza di don Gino Rigoldi, la seconda giornata diocesana del Sinodo dell’anno sapienziale è stata un momento di profonda ispirazione e di rinnovato impegno per tutti i partecipanti, che si preparano ora ad affrontare le sfide future con una consapevolezza rinnovata e con il cuore pieno di compassione e di amore.
BREVE VIDEO INTERVISTA