Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Olbia, ok al palazzo in via Genova. Ribaltata sentenza Tar

DiRedazione

14/03/2024

Il Comune di Olbia vince al Consiglio di Stato la causa per la realizzazione del palazzo nell’area dell’ex Consorzio agrario in via Genova. La sentenza ha ribaltato il giudizio del Tar che aveva bloccato nel 2018 il progetto del palazzo di acciaio e cemento di 28 metri, che si sarebbe dovuto realizzare nell’area a pochi metri dal palazzo comunale di via Dante. Una grande rivincita per l’amministrazione Nizzi, con l’ente che ha visto accolto il proprio ricorso in appello contro il condominio Genova 69 e quello Bellavista, promotori della causa. Il tribunale amministrativo regionale aveva annullato gli atti comunali di approvazione del progetto di riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio agrario, in deroga al regolamento edilizio allora vigente, nell’ambito del quale era prevista la realizzazione di un edificio multifunzionale con carattere direzionale e di servizi. Un progetto di diversi anni fa che era stato rispolverato dall’amministrazione guidata da Settimo Nizzi. Il Tar aveva annullato il verbale della conferenza di servizi del 9 gennaio 2017. E in particolare la sentenza accoglieva i motivi del ricorso sulla distanza del palazzo dagli altri edifici vicini, giudicando insufficienti i 10 metri previsti. Il progetto era noto: il Comune avrebbe dovuto anticipare un milione e 300mila euro, metà dell’edificio sarebbe poi andato in conto permuta ai privati autori dell’opera, mentre l’altra metà sarebbe andata al Comune, per nuovi uffici. Il Consiglio di Stato ha motivato che l’area interessata dall’intervento di riqualificazione è situata in zona omogenea G – servizi generali – e deve conseguentemente escludersi che per gli edifici in essa situati sia applicabile l’elevazione della distanza minima fino all’altezza del fabbricato più alto. Lo stesso tribunale ha poi escluso che ci sia stata violazione di strumenti urbanistici, escludendo che fosse fondata anche la censura dei ricorrenti circa la carenza di una dotazione minima di parcheggi.

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