È stato inaugurato questa mattina all’ospedale Paolo Merlo un nuovo servizio per pazienti diabetici cronici, che dalla struttura di Medicina Osservazione Bassa Intensità dell’ospedale stesso, passa per la collaborazione con la Struttura Complessa di Diabetologia della Asl Gallura, fino a coinvolgere l’ambulatorio infermieristico diabetologico della Casa della Comunità di Padule. Una patologia questa che nell’Arcipelago maddalenino se conta circa 800 pazienti su una popolazione di poco al di sopra dei 10.000 abitanti
Erano presenti il direttore del presidio, Luca Pilo, il direttore sanitario della Asl Raffaele De Fazio, la dirigente sanitaria Annamaria Sanna, la dottoressa Debora Fornasier, che opererà in sinergia con la responsabile del reparto MOBI, la dottoressa Vanina Rognoni, il dottor Pietro fortuna, la coordinatrice dei servizi infermieristico con alcune colleghe.
“L’attività rientra nel progetto di sanità d’iniziativa che tende ad avvicinare l’ospedale al territorio – ha affermato Luca Pilo – e si è sviluppata grazie a una sinergia con la Struttura Complessa di Diabetologia della Asl Gallura. Questo nuovo percorso multidisciplinare ci consentirà di suggerire terapie personalizzate secondo i criteri costi-benefici e attuare i migliori interventi educativi per rendere autonomi i pazienti cronici nella gestione della quotidianità».
Si tratta di una collaborazione – le parole sono del direttore della Diabetologia della Asl, Giancarlo Tonolo – che consentirà di intervenire su una fetta di popolazione con patologia cronica, rispondendo ai bisogni di salute non solo dei cittadini di La Maddalena ma anche delle altre zone della Gallura, realizzando terapie efficaci per migliorare la qualità della vita del malato, riducendo l’impatto economico delle cure e la pressione sulle strutture ospedaliere e complesse”. E questo in attesa di poter utilizzare anche i sistemi di telemedicina e teleconsulto “per raggiungere i pazienti di tutta la Gallura”.
Parte così un progetto, spiegano le dottoresse Rognoni e Fornasier, “che si fonda sull’approccio Chronic Care Model di integrazione tra ospedale e territorio. Nasce essenzialmente per i pazienti diabetici di tipo 2 fragili in terapia orale e si colloca in una posizione intermedia tra i medici di Medicina Generale e la Diabetologia, creando inoltre una stretta collaborazione con l’ambulatorio infermieristico diabetologico di Padule, nel quale da anni due infermiere si occupano degli aspetti educativi prendendo in carico i pazienti diabetici, supportate dall’importante esperienza del gruppo infermieristico diabetologico di Olbia. Fra gli obiettivi principali – proseguono le dottoresse Rognoni e Fornasier – c’è quello di rendere più agevole alla popolazione l’accesso all’assistenza specialistica. Saranno strutturate attività di screening, verranno presi in carico i pazienti diabetici, sarà garantita la terapia educazionale per l’automonitoraggio dei valori e il comportamento alimentare. Verranno anche organizzate alcune giornate di educazione sanitaria aperte alla popolazione. Questo modello – concludono – potrà fare da apripista ad altri percorsi di cure per malati cronici all’interno dell’ambulatorio interdivisionale multidisciplinare”.