Olbia, emergono ulteriori dettagli sul perché i minori si sarebbero nascosti e sul ritrovamento

DiRedazione

05/02/2024

Un esercizio commerciale nel centro storico di Olbia gestito da un cittadino straniero, un tentativo di rapina con una scacciacani e due minorenni probabilmente coinvolti nel reato: sono questi gli elementi che stanno emergendo dalle indagini dei carabinieri di Olbia e della polizia di Stato, come riportato dall’ANSA, al lavoro per ricostruire quanto accaduto la sera del 25 gennaio, quando due amici di 15 e 17 anni hanno fatto perdere le loro tracce per nove giorni.

I due giovani sono stati ritrovati il 3 febbraio all’interno di una chiesa campestre nelle campagne di Olbia. Dopo essere stati portati in commissariato e aver incontrato i loro familiari, sono stati trasferiti in un centro di prima accoglienza su disposizione della Procura dei minori di Sassari, in attesa di essere ascoltati dal magistrato (che avverrà presumibilmente entro domani).

Gli adolescenti sono sospettati di aver minacciato il proprietario del negozio con una pistola scacciacani nel tentativo di rapinarlo. Il commerciante, originario del Bangladesh, non aveva immediatamente segnalato l’incidente alle autorità, facendolo solo dopo essere stato interrogato in commissariato. Questo ha orientato le indagini verso l’ipotesi di un allontanamento volontario dei ragazzi e di un collegamento con il presunto tentativo di rapina.

Per localizzare il rifugio dei due ragazzi, le forze dell’ordine avrebbero monitorato i movimenti dei loro amici che più volte li avrebbero raggiunti per portare loro cibo e acqua.
Questa fase ha seguito oltre una settimana di ricerche e appelli dei familiari, anche tramite la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” di Rai3. Le immagini dei due minorenni sono state diffuse in tutta Olbia, diventando presto virali in tutta Italia.

Ritrovati in buone condizioni di salute, ora devono affrontare le accuse di tentata rapina

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