Strade e ferrovie a rischio alluvione, la Protezione civile avvia il monitoraggio. A Olbia attenzionata la 125 all’altezza del Padrongianus, poi Zozò e Seligheddu per il collegamento ferroviario con Chilivani. Inoltre piú poteri ai forestali.
APPROFONDIMENTO
Monitoraggio e attenzione per il pericolo idraulico su infrastrutture a rischio per il territorio di Olbia. Sono contenute nel nuovo Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi e conferma sostanzialmente le aree di rischio riconosciute sulla città di Olbia per quanto concerne i pericoli di esondazione e danni alle infrastrutture strategiche del territorio, tra cui strade e binari ferroviari.
Infrastrutture che saranno monitorate con priorità in attesa della definizione del nuovo Piano multirischio, la cui predisposizione è in fase di completamento a cura della competente direzione generale, coerentemente con la deliberazione della giunta regionale del 20 dicembre 2023, che detta gli indirizzi per la pianificazione di protezione civile ai diversi livelli territoriali.
Nell’elenco dei punti critici a livello regionale, rientrano il fiume Padrongianus, all’altezza della strada statale 125, il Rio Tannaule e Seligheddu, con riflessi sulla viabilità ferroviaria del tratto Olbia-Chilivani, e infine il canale Zozò e il Rio San Nicola, con pericolo idraulico per la ferrovia Olbia-Golfo Aranci.
Per le opere idrauliche di competenza della Direzione generale dei Lavori Pubblici, quest’ultima ha manifestato la disponibilità a svolgere l’attività di presidio territoriale con il supporto di soggetti esterni convenzionati, quali consorzi di bonifica e compagnie barracellari.
Per le strade ferrate di competenza di Rfi, Rete ferroviaria italiana, il gestore ha manifestato la disponibilità a svolgere l’attività di presidio territoriale.
Il problema potrebbe invece porsi per le strade statali di competenza di Anas, visto che la società ha manifestato difficoltà a svolgere l’attività di presidio territoriale, in quanto non prevista dal contratto di programma con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Così l’assessorato all’Ambiente ha previsto che la direzione generale della Protezione civile, nelle more di un approfondimento riguardo l’eventuale coinvolgimento di Anas nelle attività, verifichi la possibilità di individuare l’agenzia regionale Forestas, nelle zone dove sono presenti cantieri forestali, o il corpo forestale e di vigilanza ambientale quali soggetti preposti al presidio valutando, in accordo con gli stessi, i contenuti della convenzione per disciplinare le modalità di esecuzione del servizio, il monitoraggio, i mezzi necessari, il personale coinvolto e gli aspetti contrattuali e formativi.