Da una ricognizione fatta recentemente a La Maddalena, oltre ai pochi passanti in circolazione è balzato in evidenza, percorrendo Via XX Settembre, Piazza Garibaldi e Via Garibaldi, nel centro della cittadina, siti principali dal punto di vista commerciale (a parte i supermercati in buona parte solo alimentari) che quasi la metà delle attività che qui operano, fossero chiuse. Un fenomeno questo che caratterizzava in passato alcuni centri vicini ma che si verifica ormai, e da alcuni anni, anche a La Maddalena. Situazioni ben diverse, rispetto ai tempi, non lontanissimi, quando enti pubblici militari (Marina) e non, non solo italiani (Marina Usa), poi ridotti o chiusi, assicuravano stipendi e posti fissi per tutto l’anno, alimentando inoltre un notevole ed apprezzabile indotto. Da allora in poi, è iniziata la progressiva chiusura di molte attività; dalle oreficerie ai bei negozi di abbigliamento e calzature, a quelli di oggettistiche di buon livello ed arredi. La progressiva trasformazione dell’economia e dell’occupazione in senso sostanzialmente turistico, e quindi stagionale, ha comportato la sostituzione di parte di quelle attività di prossimità con altre squisitamente stagionali, con le conseguenze evidenziatesi nella recente ricognizione. Chiuse naturalmente le gelaterie cresciute considerevolmente, chiusi anche i non pochi negozi di souvenir turistici, dolciumi, caramelle e specialità gastronomiche. Chiuse anche alcune pizzerie, ristoranti e bar. “È un problema generalizzato in tutta Italia per quanto riguarda i comuni di medie/piccole dimensioni”, afferma l’assessora al commercio di La Maddalena, Stefania Terrazzoni. “I commercianti devono fare i conti con molte spese per mantenere in piedi un’azienda alle quali spesso si aggiunge il costo di locazione del locale. Alcune attività riescono a garantire un servizio, ma dipende dall’aspetto merceologico. Penso sia impensabile che riesca a sostenere i costi durante il periodo invernale ad esempio una gelateria, un negozio di souvenir ma anche per gli stessi ristoratori è complesso garantire un servizio continuativo quando l’utenza si concentra solo sul venerdì e sabato sera”. Per sostenere queste realtà, afferma sempre l’assessora Terrazzoni – è necessario più che mai un intervento centrale; il governo potrebbe ad esempio prevedere incentivi economici per le aziende del mezzogiorno che garantiscano un servizio adeguato nel periodo invernale. Nel frattempo – conclude Stefania Terrazzoni – come assessorato, stiamo per iniziare una serie di incontri per ascoltare direttamente dagli imprenditori le necessità e i bisogni, e ragionare insieme su azioni di programmazione del futuro”.