L’economia della Sardegna mostra un rallentamento nel 2023, registrando una crescita di poco meno dell’1%, un dato leggermente al di sotto della media nazionale e significativamente inferiore rispetto all’anno precedente. Questo è il principale risultato dell’aggiornamento congiunturale sull’economia della Sardegna presentato dalla Banca d’Italia a Cagliari.
Stefano Barra, direttore della sede di Cagliari, commenta la situazione: “Non ci aspettavamo grandi risultati, certo, ma ci troviamo in una situazione di rallentamento complessivo dei consumi, con gli investimenti improntati alla massima cautela.” L’incertezza geopolitica e l’inflazione, scesa al 5,8% in Sardegna (rispetto al 5,3% della media nazionale), stanno influenzando negativamente una regione già colpita da divari rispetto al resto della Penisola.
Barra sottolinea che la crescita si è indebolita in tutti i settori produttivi, con un impatto significativo sui servizi a causa della diminuzione della spesa delle famiglie per i consumi. Nonostante il turismo e i trasporti abbiano mostrato una crescita positiva, con un aumento del 5,5% degli arrivi negli aeroporti sardi rispetto al 2022, le costruzioni registrano una diminuzione della spesa privata a causa della fine degli incentivi fiscali, compensata da una crescita della spesa pubblica nel settore.
Sul fronte dell’occupazione, si osserva una crescita più contenuta rispetto al 2022 (0,9%), con i primi nove mesi del 2023 che riflettono principalmente contratti stagionali nel settore turistico. Il mercato del credito è influenzato dal rialzo dei tassi per contrastare l’inflazione, sia per i mutui alle famiglie che per i prestiti alle imprese.
Le prospettive future appaiono incerte, con Barra affermando: “Troppo complicato azzardare previsioni in uno scenario come questo; di certo, nei primi mesi del 2024, non ci si potrà aspettare un grande mutamento”.