La note dell’inno del Silenzio eseguito dal trombettiere del 151° reggimento fanteria Sassari, simbolo di rispetto e onore per coloro che hanno sacrificato la vita e servito la patria in contesti difficili.
E’ stato uno dei momenti più commoventi della toccante commemorazione che si è svolta anche a Sassari nel ventesimo anniversario della tragica strage di Nassiriya, dove l’esercito e i carabinieri avevano stabilito il proprio quartier generale nella città irachena, un evento che ha scosso profondamente l’Italia e che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva nel quale persero la vita 28 persone: 19 italiani, 12 carabinieri e 5 militari dell’esercito e anche 9 iracheni.
Un picchetto d’onore della Brigata Sassari e del Comando provinciale dei carabinieri ha reso onore ai caduti con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento, benedetta da mons. Salvatore Fois.
Presenti tra gli a altri, il sindaco della città di Sassari Nanni Campus, l’assessore regionale dei Trasporti Antonio Moro, il comandante della brigata Sassari il generale Stefano Messia, il comandante del 152° reggimento fanteria colonnello Gianluca Simonelli e comandante dei carabinieri colonnello Massimiliano Pricchiazzi.
La cerimonia a Sassari è stata un modo toccante e significativo per onorare le vittime e per ribadire l’impegno nel perseguire ideali di pace e solidarietà nel mondo.