La ripresa economica della Sardegna, nella prima parte del 2022, è dovuta principalmente ai settori dell’edilizia e del turismo. Un’economia che ha continuato a crescere, con il recupero dei livelli pre pandemia, anche grazie all’azzeramento delle restrizioni alla mobilità dopo il lockdown, ed è arrivata a sviluppare un Prodotto interno lordo (Pil) maggiore del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Questi sono i dati che emergono dall’aggiornamento del Rapporto congiunturale 2022 sull’economia dell’isola stilato da Banca d’Italia per la Sardegna e presentato a Cagliari.
“Il bilancio del semestre – ha confermato Stefano Barra, direttore della sede di Cagliari della Banca d’Italia, illustrando una sintesi del documento, online sul sito della Banca – è positivo in maniera diffusa in tutti i settori: costruzioni, industria, manifattura, ma il primo e più forte impulso è arrivato dal turismo e dalle costruzioni, che grazie alle misure e gli incentivi del governo ha mobilitato un’ampia fetta di l’indotto. Ma i sorrisi degli analisti si spengono affacciandosi alla finestra del semestre in corso, successivo ai risultati del rapporto, ora la parola chiave è rallentamento”.
“Gli effetti della politica monetaria si fanno già sentire – ha commentato Giovanni Soggia, vice titolare della divisione di Ricerche economiche della sede di Cagliari – con un ulteriore aumento dei tassi di interesse sui mutui e in generale su tutti i finanziamenti, la domanda di credito potrebbe attenuarsi e di conseguenza i consumi ridursi drasticamente”. Secondo il rapporto le attese delle imprese industriali “per i prossimi mesi delineano un deterioramento del quadro congiunturale del settore collegato allo scenario dell’inflazione”.