Massimiliano Farci, 55 anni di Assemini, ritenuto responsabile del femminicidio della allora compagna Speranza Ponti, 49 anni, uccisa ad Alghero il 5 dicembre 2019, è stato condannato all’ergastolo e a 18 mesi di isolamento diurno dalle Corte d’assise di Sassari. I giudici hanno accolto per intero le richieste dei pubblici ministeri Beatrice Giovannetti e Angelo Beccu. La sentenza è stata emessa dopo 3 ore di camera di consiglio, l’imputato era in aula.
L’uomo si è sempre dichiarato innocente, sostenendo in aula che Speranza si è suicidata. In mattinata si è conclusa l’udienza che ha visto le repliche dei pm e degli avvocati di parte civile, Stefano Carboni ed Edoardo Morette, e la controreplica del difensore dell’imputato, Daniele Solinas. I sostituti procuratori hanno respinto tutti i dubbi sollevati dalla difesa, ribadendo gli elementi che a loro parere proverebbero la colpevolezza di Farci: le attività di depistaggio dopo l’omicidio, l’occultamento del cadavere, da potersi raffigurare come soppressione, il doppio alibi della gelosia e della necessità di impossessarsi dei soldi della vittima. “Speranza Ponti è stata uccisa, e chi l’ha uccisa è Massimiliano Farci”, ha sottolineato il pm Beccu al termine della sua requisitoria.
Secondo l’avvocato Solinas si tratta di contestazioni infondate: “Non c’è un dato oggettivo che provi la tesi dell’accusa. Rimane invece il pregiudizio sul mio assistito per una sentenza di 20 anni fa”, ha sottolineato il legale riferendosi alla condanna all’ergastolo che Farci sta scontando per l’omicidio nel 1999 dell’imprenditore Renato Baldussi (dal 2017 era in semilibertà e aveva aperto una pizzeria ad Alghero).