“Il turismo lento e sostenibile rappresenta uno strumento di crescita per le zone interne della Sardegna, un’arma in più per combattere lo spopolamento, che da anni incombe sul futuro dell’Isola. Per frenare la fuga dalla Sardegna, soprattutto dei giovani, dobbiamo creare maggiori opportunità di sviluppo economico e occupazionale, e anche la crescita di alcuni segmenti di turismo, finora poco considerati, può dare impulso ad una svolta”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, durante la tavola rotonda “Identità e bellezza versus spopolamento” in occasione della seconda edizione di “Sardegna, terra di Cammini tutto l’anno”, in corso di svolgimento a Milano nella sala del Palazzo delle Stelline. Oltre all’organizzazione di alcuni tavoli tecnici e programmatici sulle ‘Destinazioni di pellegrinaggio’ e sui ‘Cammini di Sardegna’, con il coinvolgimento di esperti, amministratori locali, giornalisti, guide ambientali escursionistiche, tour operator e costruttori di cammini, è stata presentata la seconda edizione di “Noi Camminiamo in Sardegna”, in programma ad ottobre 2023.
“L’impulso alla crescita delle nostre iniziative arriva anche da questi importanti momenti di confronto con altre realtà – ha aggiunto l’assessore Chessa – Da alcuni anni, la Regione Sardegna sta investendo maggiormente nel turismo dei Cammini, anche di tipo religioso, nella convinzione che con questa proposta turistica si possa incidere anche sull’allungamento della stagione e sulla valorizzazione delle zone interne. Dobbiamo puntare, approfittando di un patrimonio caratterizzato da identità e bellezza, su un turismo che non sia esclusivamente balneare, proponendosi nel mercato nazionale e internazionale con altre offerte che aumentino la capacità attrattiva della ‘Destinazione Sardegna’ e destagionalizzino compiutamente i flussi turistici”.
L’evento prosegue nella mattinata di domani (sabato 12): dalle 9.30 si parlerà di romanico sardo (SS. Trinità di Saccargia, Santa Maria del Regno di Ardara e San Pietro di Sorres a Borutta) come risorsa anche per i Cammini; della Fondazione “Destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna” (Dorgali, Galtellì, Gesturi-Genoni-Laconi, Sant’Antioco, Luogosanto, Orgosolo, Porto Torres, Borutta); dell’idea di una ‘Via Francescana’ sarda; del patrimonio dei territori minerari della Sardegna e del ‘Cammino minerario di Santa Barbara’, delle cumbessias (ospitalità temporanea legata ai pellegrini), della ‘Via dei Santuari’ e delle attrazioni archeologiche e naturalistiche del ‘Cammino 100 Torri’. Infine, la presentazione dell’offerta turistica dei cammini e delle tappe del turismo lento in Sardegna per il 2023.
“La Sardegna è una terra da scoprire a passo lento in qualsiasi stagione e ha le caratteristiche per diventare meta privilegiata dei numerosi appassionati del settore. Un modello di turismo esperienziale, arricchito dall’ambiente, dalle tradizioni culturali e dalle eccellenze enogastronomiche, che, tra itinerari culturali, borghi, cammini e destinazioni di pellegrinaggio, deve diventare parte fondamentale della nostra proposta turistica”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas