Gli studenti e le studentesse e con loro i docenti delle scuole di Olbia protestano contro la condizione femminile in Iran e in ricordo di Masha Amini, la 22enne iraniana arrestata e morta a seguito del pestaggio da parte della polizia perché non indossava correttamente il velo, l’hjiab. Una manifestazione di solidarietà per far sentire il “grido di dolore e sdegno” per la violazione dei diritti umani. Lo scorso 11 ottobre, nelle tre sedi della scuola superiore di primo grado della “A. Diaz” di Olbia, sede centrale di San Simplicio e sedi di Isticadeddu e Golfo Aranci, guidata dal dirigente Francesco Scanu, il personale della scuola ha dato vita a un flash mob davanti alle scuole.
Per l’occasione gli studenti e le studentesse hanno indossato una maglietta nera con la scritta Masha o una foto delle proteste in Iran e sul capo un foulard a simboleggiare il velo islamico. Insieme hanno osservato cinque minuti di silenzio al termine dei quali hanno tolto il foulard dalla testa e lo hanno lanciato in aria come simbolo di libertà, poi lo hanno legato ai cancelli dell’Istituto perché diventasse un segno visibile della loro posizione. “Siamo consapevoli – dicono gli organizzatori – che questo non contribuirà ad abbattere il regime, né a salvare la vita ad altre donne iraniane, ma servirà a sensibilizzare i nostri ragazzi, le nostre famiglie, i nostri quartieri e le nostre città a mostrare solidarietà nei confronti delle donne che subiscono tali orrori e a far sentire ovunque l’eco della loro voce”.