Piazze e vicoli di Nuchis pieni di visitatori. Il lungomare di Golfo Aranci preso d’assalto da residenti e turisti. Mirtò ha celebrato un’estate di successi con l’anteprima del Festival internazionale del mirto del 10 agosto nel borgo a due passi da Tempio Pausania e nelle date dal 17 al 20 agosto scorsi, proprio a Golfo Aranci. Due appuntamenti che hanno messo al centro della scena i grandi classici di Mirtò, dalla moda alla musica, l’enogastronomia, il teatro, la valorizzazione dei luoghi della Gallura più autentica e le opere artistiche degli artigiani locali.
Connubio che da sempre distingue Mirtò e che nella nuova dimensione dell’accordo triennale con Golfo Aranci ha trovato una declinazione per il futuro prossimo.
ALTA MODA A GOLFO ARANCI. Si comincia dunque già a pensare al Festival internazionale del mirto del 2023, con Golfo Aranci che per una settimana diventerà la capitale dell’alta moda sarda. Una rassegna dedicata all’alta moda, quindi, con dei piccoli atelier sul lungomare: in un connubio tra degustazioni di mirto, stilisti e opere degli artigiani dell’isola. Un appuntamento che ha visto nell’ottava edizione del Festival del mirto una gustosa anticipazione, grazie alla sfilata di moda organizzata da Antonella Fini, direttrice artistica, e che ha visto la preziosa collaborazione dello scenografo Massimo Littera. Nel lungomare di Golfo Aranci, durante la serata presentata da Daniela Astara, hanno sfilato le modelle con gli abiti delle stiliste Paola Tangianu, Irene Piccinnu e dello stilista Marco Campus.
Littera ha creato una scenografia suggestiva, con luci e colori e la sirenetta al centro della passerella, a simboleggiare la figura mitica che caratterizza la storia di Golfo Aranci. “Mirtò ha fatto un grande lavoro, io sono stato felice di collaborare rendendo ideali gli spazi della passerella e contando sull’affinità con Antonella Fini e le sue sfilate – spiega Littera -. Il luogo è spettacolare, il lungomare di Golfo Aranci rappresenta uno scenario ideale che noi abbiamo cercato di valorizzare”.
RAI 1 ARRIVA A NUCHIS. Grande successo anche per Nuchis e l’anteprima del Festival, con il progetto per la creazione di un musical interamente “made in Sardinia”, dopo il forte impatto avuto dalla rappresentazione teatrale, accompagnata da danza e musica, a “La Balza”, uno dei luoghi magici del borgo alle porte di Tempio Pausania, dove davanti all’antica fonte si è svolto lo spettacolo “Fa l’ea in la balza”.
Ma la grande novità riguarda la prima biblioteca sarda dell’enogastronomia, inaugurata a Nuchis lo scorso 5 agosto. La trasmissione di Rai 1 “È sempre Mezzogiorno!”, condotta da Antonella Clerici, questo autunno sarà a Nuchis per raccontare il progetto e la genesi di questo luogo unico nel panorama della Sardegna.
Il progetto ideato da Mirtò, il Festival internazionale del mirto, vede la collaborazione del Comune di Tempio Pausania e si inserisce all’interno del programma “I borghi delle bacche di mirto”, per la valorizzazione della realtà gallurese e la creazione di eventi che fungano da attrattori verso luoghi di grande bellezza naturalistica e patrimonio dell’intera Sardegna. La prima Biblioteca dell’enogastronomia sarda riprende la grande tradizione della “Bruttea del libro”, dal nome gallurese che indica i piccoli negozi di prossimità, patrimonio di cultura e saperi, oltre che luoghi di incontro.
GOLFO ARANCI TUTTO L’ANNO. Mirtò e Golfo Aranci staranno insieme per tre anni, con un progetto che prevede che il villaggio Casa Sardegna, che si sviluppa in un percorso che va dalla piazza davanti al Municipio fino a tutto il lungomare, diventi un Expò per la valorizzazione dell’artigianato, la moda e l’enogastronomia sarda per tutto l’anno: grazie a un accordo con la Pro Loco di Golfo Aranci, capofila delle Pro Loco sarde e nazionali, che punterà sui gemellaggi con altri enti italiani. Qui troveranno spazio anche i distretti produttivi dell’isola, a partire dai Consorzi dell’agnello sardo Igp, del Vermentino di Gallura Docg e del Pecorino Romano Dop.
Torneranno anche le degustazioni dei piatti preparati dallo staff di Mirtò, che quest’anno si è scelto di non fare per dare spazio ai ristoratori locali. Dopo anni difficili dovuti alla pandemia, con le attività commerciali che hanno subito un forte impatto negativo, era doveroso fare una scelta di questo tipo.