Dalla proposta alla realtà. Molti bar in città avrebbero accettato la proposta avanzata dagli stessi commercianti riguardo all’aumento del prezzario dei Bar. In molte bacheche Facebook ufficiali delle attività, si legge testualmente:
Gentili Clienti,
visti gli aumenti sconsiderati del prezzo del carburante, costo dell’energia, gas e in generale delle materie prime e in seguito a riunione che ha visto la partecipazione di tutte le attività di bar della nostra città, vi comunichiamo che da Martedì 1 febbraio 2022 applicheremo un nuovo listino prezzi. Un piccolo ritocco generale , concordato tutti insieme, all’insegna della leale concorrenza e lealtà tra noi e che ci permette di stare al passo con i tempi che corrono. Certi della vostra comprensione vi aspettiamo nei nostri locali per offrirvi il nostro migliore servizio.
La notizia ha fatto presto il giro della città, generando in una fredda serata di metà gennaio discussioni, specialmente sui social, dove la città appare divisa tra pro e contro.
Le posizioni tra chi è favorevole e contrario possono essere presto deducibili dalla lettura dei vari commenti sui vari social. In un suo post su Facebook il noto giornalista tempiese Vittorio Ruggero scrive: “Ho letto la pagliacciata degli aumenti del listino dei bar. Non ho letto però che gli stipendi abbiano avuto aumenti così come declarato dai baristi. In pratica subiamo due aumenti, al bar e con il resto”.
La risposta dell’altrettanto noto Emanuele Scolafurru, in veste tuttavia di semplice addetto ai lavori, fa meglio comprendere, tra le righe, le ragioni che avrebbero portato alla necessità di adeguare i prezzi: “…..perdonami se mi permetto, le pagliacciate sono altre… tipo questi post pieni di ignoranza, senza offesa ma questo è populismo bello e buono. Credo che esserci accordarci tutti insieme per aumentare di qualche centesimo alcuni prodotti (non stiamo parlando di miliardi) per via dei costi che sosteniamo, lievitati alle stelle, sia sintomo di unione e rispetto tra noi imprenditori. Gli aumenti, purtroppo, sono ed erano inevitabili. Aumenteranno in tutta Italia. Non ce li siamo inventati, Non ci siamo svegliati un giorno cercando di voler essere più ricchi. Stiamo cercando di sopravvivere e di mandare avanti le nostre attività, il cui settore, fino a prova contraria, da lavoro a tanta gente!!! E ci vorrebbe invece un po di rispetto per chi lavora e suda per la propria città!”
Ma a quali prezzi si fa riferimento? Segue, in foto, quella che potrebbe essere la presunta bozza di adesione all’aggiornamento dei prezzi dei bar (inviata da un addetto ai lavori alla redazione) avanzata in seguito ad una presunta riunione nella quale avrebbero partecipato tutte (o quasi) le attività cittadine:
Ore 20.40) Giunge in redazione la correzione di un prezzo: rispetto a quanto presente in questo presunto listino accordato, il prezzo della birra è 2.5 euro e non 3 euro.
Ore 21.35) Giunge in redazione una ulteriore richiesta di modifica del listino indicato in foto in articolo. A parlare è Bruno Abeltino, che sottolinea che quanto presente in foto è solo una bozza di partenza, e che ad oggi niente è stato deciso. “I prezzi ufficiali saranno resi noti solo successivamente ad una nuova riunione tra i commercianti e che gli aumenti ci saranno, ma non si sa di quale entità”. Albeltino precisa infine che “quei prezzi, scritti su cellulare durante la riunione, non sono ufficiali e su quelli si stava solo ragionando”.
Di una riunione nella quale si sarebbe discusso di adeguare i prezzi definiti un “piccolo ritocco generale, concordato tutti insieme all’insegna della leale concorrenza e lealtà” son stati gli stessi Bar, che lo hanno scritto nella propria pagina Facebook (di seguito a titolo di esempio quelli di One Pub e Risen e Orientale). Sull’argomento è giunta in redazione la posizione del Consigliere Comunale Alessandro Cordella che scrive, “hanno usato un modo di agire perseguibile dell’Antitrust e…se tutti gli esercenti di Tempio facessero lo stesso? A quanto ammonterebbero gli aumenti complessivi per i cittadini? Non discuto la necessità, metto in discussione il metodo che trovo inopportuno.”
ALCUNI ESEMPI DEI POST DEI BAR COMPARSI SULLE PAGINE PUBBLICHE UFFICIALI
La questione dell’aumento dei prezzi non è nuovo in Italia; già in passato infatti si erano verificati dei livellamenti dei prezzi causati da diversi fattori, come il maggior costo delle materie prime, o del carburante.
Sull’argomento non vengono risparmiate ironie, come quella di Sergio Pala come a voler distendere gli animi:
“I migliori sono quelli a sgramu che poi d’estate pagano zitti e muti 15 euro pa un succu di frutta in costa Smeralda. Poi quello strano sono io”
Redazione