E’ giunto alla seconda edizione il progetto “OPEN FOOD: cuochi senza barriere”, dal titolo: “Di che pasta siamo fatti”, presentato dall’Assessore comunale alla Pubblica Istruzione Sabrina Serra nei locali della Cooperativa Solaria. Si tratta di un laboratorio di cucina e arti visive di Visionare Agenzia col finanziamento dell‘Assessorato alla Pubblica Istruzione. Open Food si ripropone per la 2° edizione con un nuovo argomento dal titolo “Di che pasta siamo fatti”: infatti l’edizione di quest’anno sarà dedicata alle farine e alle paste. Oggi più che mai c’è infatti un ritorno alla semplicità e alla sostenibilità, stili e tendenze raccontate anche da grandi chef ed esperti di cucina. Far conoscere ai ragazzi la mietitura del grano, il processo agricolo di taglio e raccolta nei campi di cereali, la macina pietra, impastare a mano, la cottura nel forno a legna, porterà tra i ragazzi una nuova conoscenza senza dimenticare il passato, tramandando tradizioni e antichi sapori. Vuol dire far conoscere ai ragazzi il mestiere dei nostri padri e trasmettere l’amore per l’arte delle paste e delle farine affinché i ragazzi di oggi, tesorieri del nostro presente e passato possano divulgare con la forza e la grinta che li contraddistingue l’esperienza e la saggezza del passato.
Il progetto si articola in diverse iniziative:
Un laboratorio di cucina composto da 36 ragazzi “studenti” (il progetto prevede nell’inserimento nel gruppo dei giovani di alcuni ragazzi diversamente abili e di alcuni di diversa provenienza etnica); uno stage formativo dei partecipanti al laboratorio curato da chef e professionisti della cucina; il racconto della loro esperienza attraverso una produzione di fotografia creativa in opere Fine Art; la presentazione del progetto agli istituti scolastici della città: un convegno tra i ragazzi partecipanti al laboratorio e i relatori ed esperti di cucina con i giovani studenti degli istituti scolastici della città; una giornata di cucina dal vivo (show cooking) e mostra espositiva in uno spazio urbano della città.
Gli Istituti Scolastici che hanno aderito sono: Liceo Classico A.Gramsci, Liceo Scientifico A. Mossa, Istituto Amsicora IPIA Agrario, Liceo Artistico Statale F. de Andrè Olbia.
I partecipanti al laboratorio saranno affiancati dai chef e professionisti della cucina: lo Chef Giuseppe Barracu, la chef Gavina Braccu e Diego Di Niglio cureranno la formazione, mentre l’attività didattica sarà fatta nelle cucine della Cooperativa Solaria.
«Dopo il successo della prima edizione ci eravamo lasciati con la promessa di ripetere l’iniziativa – il commento dell’assessore Sabrina Serra –. Open Food, oltre alla socializzazione mira a essere motivo di stimolo per i giovani, in modo che possano conoscere nuove opportunità nel mondo del lavoro. Quello della ristorazione è un settore importante nel nostro territorio. Prima della pandemia abbiamo portato in porto la prima edizione di un progetto sperimentale che andava sviluppato, migliorato e pensato per una platea maggiore, così siamo arrivati alla seconda edizione. Abbiamo voluto coinvolgere la cooperativa Solaria come centro cottura, che ha subito accettato di aprirci le proprie porte. Questo è inoltre il primo progetto in presenza a partire dopo la pandemia, lo abbiamo finanziato con convinzione e ci crediamo molto. Grazie a Giuseppe Ortu, il progetto verrà immortalato, per catturare emozioni e sensazioni degli studenti coinvolti».
Il laboratorio è inteso come un luogo di incontro e di scambio, capace di generare un’esperienza culturale che possa permettere loro di esaltare il gusto, la bellezza e la gioia di vivere. Il cibo quindi inteso come rapporto di noi stessi con gli altri, come stile di vita ed espressione di socialità. Un laboratorio di cucina dove l’esperienza dei ragazzi sarà raccontata con la fotografia, disciplina delle arti visive quale mezzo efficace per entrare direttamente in comunicazione con il variegato mondo giovanile cresciuto in un’epoca digitale, che privilegia l’immagine a tutte le altre forme comunicative.
OPEN FOOD sarà un’iniziativa che promuove il protagonismo giovanile per stimolare i ragazzi ad un maggiore impegno sociale e culturale, sviluppando valori importanti all’interno della nostra società: lo spirito di gruppo e di squadra, la solidarietà, la tolleranza e l’accettazione, oltre alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale in cucina.