Sotto le acque del lago Liscia, nel comune di Luras, è presente una Chiesetta campestre che per secoli ha legato gli abitanti del posto e che molti ancora non riescono e non vogliono dimenticare. E’ la Chiesetta di San Nicola, nella quale ogni seconda domenica di Maggio, i Galluresi erano soliti festeggiare con pranzi e attività che impegnavano centinaia di fedeli.
La Chiesetta di San Nicola, tuttavia, è sommersa nelle profondità del Lago Liscia. Essa, infatti, venne forzatamente acquistata dall’ente che stava costruendo la Diga, comprendendo che l’invaso l’avrebbe presto sommersa sotto diversi metri d’acqua. Le immagini presenti in questo articolo sono straordinarie, di libero utilizzo previa citazione, perchè testimoniano un tempo che pare essersi fermato.
Pochi giorni prima che la Chiesetta campestre di San Nicola venne allagata, tutto quello che fu possibile portare via, venne messo in salvo dai Fedeli. La vendita della Chiesetta non portò grosse cifre, in grado di permetterne la ricostruzione fedele in luogo più elevato non soggetto all’allagamento, né di poter portare via tutta la chiesetta, blocchetto dopo blocchetto, per ricrearla identica con lo stesso materiale. I soldi dati furono però in grado di ristrutturare un’altra Chiesetta non lontana che era abbandonata: la Chiesetta campestre di San Bartolomeo. In essa risiedono ancora molti oggetti che erano della ormai sommersa Chiesa di San Nicola, tra cui le tegole del tetto. La Chiesa attualmente visitabile di San Bartolomeo ha molte parti esterne ed interne della vecchia chiesta sommersa.
All’interno della chiesa di San Nicola, prima di essere sommersa, era presente una bellissima statua del Santo, che oggi è gelosamente custodita nella Parrocchia di N.S. del Rosario di Luras. Tuttavia una copia simile del Santo, è presente nella chiesa campestre di San Bartolomeo.E’ rimasta l’usanza della Festa di San Nicola, appuntamento plurisecolare, che è resistita al tempo e viene fatta dal medesimo comitato di sempre nella seconda domenica di maggio.
Ci son momenti nei quali, in caso di forte siccità, le acque della diga si abbassano di tantissimi metri. Questo permette di farla riaffiorare con quel che resta (sempre meno) in parte addirittura totalmente come testimoniato dalle foto di qualche tempo fa scattate dalla redazione di Gallura Live. Negli ultimi decenni son crollate parti delle mura, ma come testimoniano molti fedeli che in questi casi si son recati con nostalgia per rivederla, sino a 10/20 anni fa, era quasi completamente integra. Quando le acque sono basse, è meta di pellegrinaggio; son tanti, specialmente gli anziani, che si recano in questi casi per rielaborare i ricordi rammentando tanti momenti passati con fede, amore e festosa gioia, riconoscendo il luogo dove si cucinava, mangiava e soprattutto pregava.
Allo stato attuale la chiesetta campestre è sommersa totalmente.
ha collaborato alla stesura del presente articolo Pier Paolo CABRAS.
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