Nonostante i proclami e gli annunci da parte della Regione la campagna vaccinale per le persone con disabilità grave non decolla. “A quattro mesi dall’inizio della campagna vaccinale, sono migliaia le persone con disabilità gravi che alla data odierna non hanno ancora ricevuto la prima dose del vaccino, denuncia la Confael Sardegna. Centinaia di chiamate arrivano ogni giorno alla nostra sede – afferma Loredana Lai, sottosegretaria del Dipartimento Diversamente Abili della confederazione- e trovo davvero imbarazzante dover ripetere ad ogni persona di registrarsi sul portale regionale www.sardegnasalute.it e che in seguito riceveranno un sms con l’appuntamento per la somministrazione del vaccino. Lascio a voi immaginare – prosegue – quali siano le risposte che ricevo dai miei interlocutori, alcuni dei quali non hanno mai avuto un computer e non hanno neppure la fortuna di avere un familiare che possa aiutarli, non sanno che cosa sia un portale né tanto meno sanno come vi si accede, alcuni non conoscono neppure gli sms”. La Lai racconta inoltre un’esperienza diretta e personale che riguarda suo padre di 78 anni invalido da due anni al 100%, e impossibilitato a spostarsi dalla propria abitazione: “Alla data odierna – dice – non ha ancora ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer, nonostante i miei interventi e le mie richieste e come mio padre, tanti altri disabili si trovano nella stessa situazione. Lo scorso 28 aprile – prosegue la sottosegretaria del dipartimento disabili della Confael – sono arrivate nella nostra isola 60 mila dosi del vaccino Pfizer, vorrei capire con quale criterio vengono somministrate, con quale metodo e criterio l’ATS chiama i pazienti e per quale motivo si parlava fin dall’inizio di questa campagna vaccinale di dare priorità alle persone “fragili” mentre allo stato attuale solo alcuni dei quasi 95 mila invalidi hanno ricevuto la prima dose del vaccino”. Per queste ragioni Loredana Lai chiede un cambio di rotta immediato su prenotazioni e somministrazioni di vaccini e si rivolge direttamente al presidente Christian Solinas: “Le prenotazioni devono poter essere fatte in maniera più semplice ed accessibile a tutti, e le prime dosi devono essere immediatamente somministrate a chi non può spostarsi dalla propria abitazione, piuttosto che dire che i “fragili “ stanno rifiutando il vaccino”. Un intervento forte e deciso quello della Lai a nome dei tanti disabili che da mesi aspettano una risposta e “si sentono sempre più abbandonati e umiliati da tutti gli Enti, compresa la Regione”, nel quale però non manca di ringraziare “tutti gli operatori sanitari che ogni giorno danno il massimo delle loro forze affinché tutto possa tornare alla normalità”.