Sul caso “Cala Saccaia” è intervenuto il candidato sindaco della “grande coalizione” Augusto Navone, che in una nota riportata sotto integralmente non nasconde la propria dura posizione in merito.
Il caso Cala Saccaia è di una confusione imbarazzante. Colpisce la pianificazione schizofrenica che prima attribuisce ad una parte del nostro territorio un’elevata valenza ambientale e poi, il giorno appresso, la classifica come zona di espansione del Consorzio Industriale, per farci cosa non si è capito bene, se non cedere sovranità da parte del Comune verso un ente terzo. In tutto questo non riesco a vedere uno straccio di progetto di sviluppo territoriale compiuto con allegati del tipo: piano socioeconomico, valutazione costi-benefici, studio di impatto ambientale, ma neanche un semplice business plan che tiri fuori gli indicatori economici di rendimento degli investimenti, compresa l’analisi della forza lavoro nel breve, medio e lungo periodo. O non c’è proprio niente di nobile in questa operazione? Poi c’è la questione del deposito del GAS con l’arrivo di navi metaniere, con tutta la complessa questione della transazione energetica che dal dibattito nazionale giunge sulle rive del Golfo di Olbia con totale e disinvolta approssimazione. Bisogna attivare un dibattito serio su queste rielevanti questioni, centrali per una prospettiva disviluppo duraturo per il nostro territorio, coinvolgendo tutte le forze attive della nostra comunità. Se Saverio De Michele (a cui è stato dedicato un misero minuto di silenzio nell’ultimo Consiglio Comunale, dopo che le sue esequie sono state disertate dall’amministrazione in carica al gran completo) ci guardasse da Lassù, avrebbe voglia di sganciare bombe sulle metaniere come a suo tempo fece da terra con le petroliere. Poi, sapendolo un sant’uomo, penso che proferirebbe solo alcune preghiere per illuminare coloro che hanno il potere di decidere sul destino della città.
Comunicato Stampa – Augusto Navone